In una giornata d'inverno, la spiaggia della Tonnarella dell'Uzzo suggestiona lo sguardo e la mente con i bianchi intarsi delle onde sulla battigia
Era una giornata di inverno e cala Tonnarella dell'Uzzo era completamente deserta.
Come un velo liquido, le onde raggiungevano la spiaggia disegnando trame di spuma bianca, subito assorbita dalla compatta superficie di piccolissimi ciottoli.
La cadenza del continuo formarsi e dissolversi di quell'intarsio liquido era ipnotica.
Nel silenzio assoluto di quella mattinata nella riserva trapanese dello Zingaro http://www.riservazingaro.it/index.php?lang=it, i sensi erano del tutto assorbiti dal continuo frangersi e scomparire delle onde sulla battigia, odorosa di alghe e salmastro.
Le fotografie di ReportageSicilia - più che riproporre la bellezza ormai nota dello Zingaro, affollata in estate da escursionisti e bagnanti italiani e stranieri - sono la testimonianza di quel giorno e di quell'inspiegabile rapporto di stordito appagamento regalato all'uomo dall'osservazione delle onde del mare.
Naturalmente, l'inverno è la stagione più adatta per godere di queste suggestioni, magari compiendo un'escursione lungo i 6 chilometri di una riserva che nel 1981 sfuggì alla scellerata costruzione di una "strada panoramica", con il suo corollario di cemento e sbarramento dei varchi alle spiagge.
"In inverno - scriveva Matteo Collura nel 1985, proponendo la visita al vicino borgo di Scopello - è un'altra cosa: è come se una tromba d'aria fosse passata lasciando tracce di sé, ma anche un senso di profonda quiete, di dopo-tempesta".
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