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mercoledì 24 dicembre 2014

IL NATALE DI CORALLO A TRAPANI

I presepi trapanesi del secolo XVIII raccontano il volto più ricco e fastoso del clero e della società siciliana, ma anche l'opera di abili artigiani locali del tempo


"La presenza diffusa del costume di preparare presepi nelle chiese è ampiamente attestata, per il secolo XVII, in tutta l'Isola.
Da uno spoglio dei registri contabili di alcune chiese siciliane, risulta che presepi scenograficamente molto curati erano allestiti a Monreale, a Messina, a Palermo.
La visita del presepe, già in chiesa, in seguito avverrà nelle case private, ed era occasione di incontri con rinfreschi.
Questo uso del presepe in funzione di intrattenimento, insieme al suo trasformarsi in oggetto d'arte, spiega anche la sua evoluzione a partire dallo stesso secolo, in senso puramente arredatorio.
Rinchiuso dentro una bacheca di vetro, in siciliano 'scaffarata', forse dal catalano 'escaparata', il presepe veniva utilizzato nelle famiglie aristocratiche e borghesi come soprammobile di pregio".

Questa ricostruzione storico-sociologica della diffusione del presepe in Sicilia porta la firma di Antonino Buttitta e si legge nell'opera edita da Novecento "Coralli, talismani sacri e profani - Catalogo della mostra "L'arte del corallo in Sicilia", che si svolse a Trapani dal 1 marzo al 1 giugno del 1986.
Da quella pubblicazione sono tratte le immagini riproposte da ReportageSicilia.


Proprio Trapani fino al secolo XVIII fu una delle città più ricche dell'isola, grazie al suo porto commerciale ed allo sfruttamento di risorse locali come le saline, le coltivazioni di olivo, uva e grano e l'estrazione del corallo.
Proprio l'arte di abilissimi artigiani del corallo ha tramandato i più preziosi presepi della Sicilia, ovviamente riservati a ricche famiglie e chiese dalle rendite cospicue.
Il più noto fra quegli artisti trapanesi fu Giovanni Matera ( 1653-1718 ), che formò una scuola familiare ed una schiera di imitatori più o meno abili.
Altri maestri del presepe in corallo furono Andrea Tipa ( 1725-1766 ) e Antonio e Domenico Nolfo.
Nel periodo più tardo di questa forma di artigianato, il corallo ebbe un utilizzo sempre più ridotto; nelle composizioni del paesaggio, dell'architettura e dei personaggi del presepe fecero la loro comparsa l'avorio, la madreperla, l'alabastro, il marmo, il legno ed il sughero. 


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