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giovedì 18 dicembre 2014

PESCATORI E BAMBINI NELLA TRAPPETO DI DANILO DOLCI

Tre fotografie di Enzo Sellerio documentarono nel 1954 alcuni momenti di vita quotidiana nel paese dominato dalla miseria e dall'impegno del sociologo di Sesana

Pescatori palermitani di Trappeto nel 1954.
Le fotografie del post furono realizzate da Enzo Sellerio
e documentarono le disagiate condizioni sociali del paese
in cui Danilo Dolci diede vita al Borgo di Dio

Subito dopo avere partecipato all'esperienza di Nomadelfia - la comunità religiosa modenese fondata da don Zeno Saltini sciolta dal Sant'Uffizio nel febbraio del 1952 -  Danilo Dolci fece il viaggio decisivo della sua vita in Sicilia.
Trappeto - poverissimo villaggio di pescatori in provincia di Palermo - fu il suo primo approdo nell'isola ed il luogo di fondazione del Borgo di Dio, che accolse decine di bambini senza possibilità di istruzione ed assistenza familiare.
In seguito, il nome di Danilo Dolci sarebbe stato legato al suo impegno sociale privo di formalismi, capace di sollevare la protesta non violenta di pescatori e braccianti e di esporsi ai rischi degli scioperi della fame e delle denunce giudiziarie ( 17 i processi subiti per avere accusato l'allora ministro Bernardo Mattarella di rapporti con la mafia ).

"Quando sono venuto in Sicilia - avrebbe ricordato Dolci nel 1993 - non sono venuto per sostituirmi alla iniziativa locale.
Sono venuto per fare domande; lentamente, anno per anno; e ho scoperto un metodo che permette a ciascuno di crescere.
Era importante che ciascuno potesse fare domande, non solo io.
Ho scoperto gente intelligente che sapeva correre il rischio; imparava a organizzarsi, non sul vuoto, ma sull'interesse concreto"

Le fotografie riproposte nel post da ReportageSicilia possono essere considerato come una delle prime documentazioni sulla realtà di Trappeto nei primi anni dell'impegno di Danilo Dolci.
Gli scatti furono realizzati nel 1954 da Enzo Sellerio e sono tratti dall'opera "Enzo Sellerio. Fotografie 1950-1989" edita da Federico Motta Editore nel 2000.




Nella prefazione di Diego Mormorio, si legge:

"Le date dei ritratti più antichi sono 1956, 1957 e documentano bene il giro di scrittori, artisti, musicisti, attori in mezzo ai quali Sellerio si muoveva, non sempre per eseguire servizi commissionati, spesso per una vera relazione intellettuale.
Questa diventa un rapporto di solidarietà e di partecipazione politica nel caso di Danilo Dolci..."

Le prime due fotografie mostrano il duro lavoro quotidiano dei pescatori di Trappeto, che all'epoca uscivano in mare con una decina di vecchie imbarcazioni a motore.
La loro attività si scontrava con quella dei pescatori palermitani che a bordo di più moderni battelli e pescherecci utilizzavano l'esplosivo per pescare di frodo nelle acque del golfo di Castellamare.
Contro quella prepotenza - che lasciava vuote le reti dei trappetesi - Danilo Dolci organizzò alcune manifestazioni di protesta che radunarono insieme sulla spiaggia della Ciammarita pescatori e braccianti di Trappeto e Partinico.
La terza fotografia di Enzo Sellerio coglie invece gli sguardi di cinque bambini all'interno della scuola della comunità Borgo di Dio. Il riflesso dei volti sul tavolo lucidissimo e la ordinarietà della condizione di scolari contrasta con la povertà delle loro abitazioni, prive di luce e dei servizi igienici essenziali.      




Un mondo della Trappeto di allora così descritto nel febbraio del 1954 in un reportage del giornalista Franco Antonicelli:

"E' sul mare.
Il nome stesso ( frantoio ) indica che è un luogo di olivi.
Ci sono olivi, fichidindia e carrubbi.
Un posto certamente molto bello, come è bella tutta la Sicilia, con quel mare, quel cielo, ma folgorato da un male orribili: la miseria!" 



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