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lunedì 27 aprile 2015

IMMAGINI DI FATICHE FEMMINILI TRA XIX E XX SECOLO

Testimonianze di lavoro domestico collettivo dinanzi l'obiettivo di un fotografo nell'isola di un secolo fa



La scena si è ripetuta molte volte, sulle piazze di città e piccoli paesi, dinanzi alle facciate di chiese e castelli o di altri noti e meno conosciuti monumenti della Sicilia.
Tra la fine del secolo XIX e gli inizi del XX - nei primi decenni cioè della storia della fotografia - gruppi di persone in posa hanno fatto da figuranti alle immagini di edifici e paesaggi realizzate dai primi foto-documentaristi dell'isola.
Dinanzi agli obiettivi finivano le pose rigide e compiaciute di vecchi notabili, delegati comunali, semplici cittadini, contadini, carabinieri regi e monelli del luogo; persone oggi senza nome, ma capaci di raccontare vecchi frammenti di costume locale. 
Quasi mai nel ritratto fotografico collettivo c'era posto per le donne, la cui presenza sarebbe stata allora valutata come un gesto di inopportuno e impudico protagonismo.



Così, gran parte delle immagini femminili del tempo ritraggono momenti di vita e occupazioni tipicamente domestiche, perlopiù di gruppo; gli autori di questi scatti ci hanno così tramandato lo stato della condizione femminile in buona parte della Sicilia di un secolo fa.

"Per i tenaci pregiudizi che qui regnano - scriveva nel 1910 l'inglese Louise Hamilton Caico in "Sicilian ways and days"  ( un'autobiografia ambientata a Montedoro, nella Sicilia delle miniere di zolfo ) - una ragazza, fin dall'infanzia, non avrà mai contatti con altri ragazzi o uomini adulti. Non le è permesso di giocare con bambini dell'altro sesso né di guardare in faccia un uomo, quando sarà cresciuta.
Nessun ragazzo viene a far visita in casa - tutti gli uomini della sua famiglia incontrano i loro amici alla taverna - non partecipa alle feste di battesimo o di matrimonio, né le è permesso di andare a lavorare a giornata da una sarta o da una lavandaia ( il che le permetterebbe di contribuire al mantenimento della famiglia! ) e l'unico diversivo che le viene concesso è di andare a prendere l'acqua dalla fontana, quasi sempre vicinissimo alla sua casa..."




Le due fotografie riproposte da ReportageSicilia documentano appunto le vite di gran parte delle donne siciliane di quegli anni, molto lontane dai fasti di donna Franca Florio e di altre note esponenti di famiglie dell'aristocrazia palermitana e catanese.
Le immagini sono tratte dal I volume della guida "Sicilia", collana "Guide Regionali Illustrate", edita nel 1921 dall'Ente della Direzione Generale delle Ferrovie dello Stato e dal Touring Club Italiano.
La prima fotografia ritrae un gruppo di donne e ragazzine, probabilmente nei pressi di una fontana ( come lasciato intuire dalla presenza nella scena di alcune "quartare" per il trasporto di acqua ).
La seconda immagine mostra invece la quotidiana fatica femminile del lavaggio dei panni in una sorgente a Carini, in provincia di Palermo.



Qui le donne riprese dall'anonimo fotografo non hanno voglia di mettersi in posa: sembrano fissare sorprese l'obiettivo, mentre le braccia piegate sui panni indicano la volontà di non perdere neppure un attimo del tempo loro dedicato al lavoro domestico.      
    

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