Translate

martedì 8 agosto 2017

I FERMENTI CLERICALI DI ALCAMO IN UNA PAGINA DI ALBERTO CAVALLARI

Una strada di Alcamo
 in una fotografia di Josip Ciganovic
apparsa nell'opera "Sicilia", edita nel 1962
da Sansoni e dall'Istituto Geografico De Agostini
"Alcamo è tutta nell'atmosfera del 'Risorgimento deluso' di Gobetti.
Strade e vento, acqua di fogna che scorre davanti alle case.
I muri sono piani di scritte 'viva Corrao'.
Ma non si tratta del compagno di Rosolino Pilo che vi organizzò la rivolta contro i Borboni.
Il Corrao d'oggi è un deputato milazziano; lo seguono persino alcuni preti.
Il clero di Alcamo è famoso per la sua 'protesta', per la sua rivolta in nome della Sicilia 'offesa'.
Alle ultime elezioni, alcuni sacerdoti vennero sospesi a divinis"

Il saggista e giornalista piacentino Alberto Cavallari così raccontò Alcamo nel 1962: tre anni prima quindi che la stampa descrivesse agli italiani l'ambiente della cittadina trapanese attraverso le cronache della vicenda di Franca Viola.
A difendere nei processi la giovane donna che dopo il rapimento si era opposta al matrimonio con Filippo Melodia - nipote del capomafia Filippo Rimi -  fu proprio quel Ludovico Corrao il cui nome Cavallari aveva visto campeggiare sui muri degli edifici.
Corrao - legato all'Unione Siciliana Cristiano Sociale e sindaco di Alcamo dal 1960 al 1962 - venne appoggiato anche una parte della chiesa locale sensibile alle battaglie civili da lui portate avanti nel trapanese.  
Prima del caso di Franca Viola, Alcamo aveva tuttavia già meritato le attenzioni dei giornali nazionali per i disordini accaduti nel 1961 durante i solenni festeggiamenti del Corpus Domini, agli inizi di giugno.
Dopo settimane di screzi politici, parte del clero decise allora di non invitare alle processioni il vicesindaco ed i consiglieri comunali comunisti: ne seguì una gazzarra al termine della quale la polizia denunciò una trentina di persone.
L'arcivescovo di Monreale Corrado Mingo decise di sospendere tutte le processioni e di vietare il suono delle campane in tutta Alcamo.
Come in un coprifuoco, le chiese ebbero indicazioni di chiudere prima del tramonto. 
Per qualche mese, si visse in un clima di ostilità fra clericali e comunisti; poi, i livori si appianarono ed oggi soltanto i più anziani fra gli alcamesi ricordano quei secolari e litigiosi festeggiamenti religiosi. 
L'immagine di Alcamo riproposta da ReportageSicilia venne pubblicata nel 1962 nel II volume dell'opera "Sicilia", edita da Sansoni e dall'Istituto Geografico De Agostini: il fotografo Josip Ciganovic ne fissò un silenzioso scorcio di quel centro storico recente teatro dei disordini del Corpus Domini.   


Nessun commento:

Posta un commento