Partita a scopa in via Volturno, a Palermo. Le fotografie sono di ReportageSicilia |
Lo sgangherato banchetto, di solito allestito in luoghi prossimi a mercati o quartieri popolari, accoglie lunghe e silenziose partite a scopa.
Il numero di spettatori - pensionati o sfaccendati della zona - è spesso superiore a quello dei giocatori, come ricordato da Giuseppe Piazza in "Sicilia al sole, curiosità e aneddoti siciliani" ( Brotto, 1986 ):
"Per giocare il numero indispensabile è di due giocatori, normalmente attorniato da un nutrito stuolo di attenti spettatori.
'Sei di mazze e la settanta è fatta!'
oppure:
'Quattro d'oro e l'oro è patto!'
o può essere scandito ad alta voce il conto cabalistico finale:
'Paru, paru, sparu, carta spara in mano!'
Terminata la mano, il silenzio può essere rotto ed ha inizio il vivacissimo commento degli spettatori, che inevitabilmente sono divisi in due fazioni e che, nel mentre, si 'pigghiano 'u cafè'.
Distribuite nuovamente le carte il gioco riprende, sempre in gran silenzio, e dura a volte per ore intere anche fino a sera, quando vinti e vincitori si salutano con l'impegno di incontrarsi nuovamente per l'immancabile rivincita"
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