Petralia Soprana,
sulle alte Madonie.
Foto Ernesto Oliva-ReportageSicilia
"In Sicilia, insomma - ha scritto Massimo Onofri in "Passaggio in Sicilia" ( Giunti, 2016, Firenze-Milano ), resoconto "fuori dei percorsi obbligati dell'esotismo di massa, alla ricerca di sé, del sé", si legge nell'aletta di copertina - ci si può andare anche senza raggiungerla per davvero: con gli occhi e gli orecchi della mente, con la sola fantasia. Al modo di Stendhal, appunto, che ce ne diede persino un resoconto dettagliato, senza mai essersi mosso da Reggio Calabria, come ci racconta deliziosamente Sciascia, nel suo bellissimo "Stendhal e la Sicilia" (1983). Che è poi, il viaggio di Stendhal dico, il più bello dei viaggi possibili: quello del desiderio...
Bisognava arrivare quassù, sulle Madonie, in questo giuoco di suggestioni tra Nord e Sud soprattutto fantasticati, per capire una verità cruciale: la bellezza della Sicilia, da giardino delle Esperidi, non importa se immaginaria o perduta, è stata anche una delle cause della sua dannazione. Come sapeva benissimo Maria De Lorenzo, una poetessa troppo appartata per pubblicizzarsi, è per troppa grazia di Dio, non per difetto, che noi patiamo le pene dell'inferno..."
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