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martedì 23 settembre 2014

FRESCA E FRAGRANTE BUCCHERI

Il paese degli alti Iblei è uno dei luoghi di quella provincia siracusana che Gesualdo Bufalino definì meta di viaggio "insolita e intelligente"


Bambini in corsa sulla scenografica scalinata
della chiesa di Sant'Antonio, a Buccheri.
La fotografia di Ezio Quiresi venne pubblicata
nel 1962 nel II volume dell'opera "Sicilia",
edita da Sansoni e dall'Istituto Geografico De Agostini 



Monterosso Almo, Chiaramonte Gulfi, Floridia, Vizzini, Canicattini Bagni, Giarratana, Scicli, Buccheri...
Molti paesi delle province sud orientali della Sicilia hanno nomi gentili e letterari, così come venata da una patina di rustica eleganza è la loro architettura storica, sia residenziale che religiosa.
Prima che la letteratura di Camilleri facesse conoscere i paesaggi del ragusano e del siracusano, Gesualdo Bufalino aveva invitato i viaggiatori a conoscere questi luoghi lontani dalle località più blasonate del turismo isolano.

Uno scorcio di Buccheri in una fotografia
di Josip Ciganovic pubblicata nell'opera "Sicilia", già citata

"Viaggiare - si legge in "Il fiele ibleo" ( Avagliano, 1995 ) -  significa scegliere. Non solamente un luogo a preferenza di altri, ma all'interno di quel luogo un itinerario, e all'interno di quell'itinerario, le fermate più insolite e intelligenti, dove si sposino meglio le lusinghe dell'oggi con le reliquie del passato, e lo spirito d'una gente si riconosca più da vicino.

Una prospettiva di Buccheri
nello scatto firmato PGS e pubblicato
nell'opera di Aldo Pecora "Sicilia",
edita da UTET nel 1974

Così, venendo in Sicilia, non limitatevi, dopo Catania e l'Etna, a una pigra ricognizione delle venerande glorie di Siracusa, quasi che questa rappresenti l'approdo finale del vostro viaggio e vi sia, dopo, il deserto; ma convincetevi di trovarvi all'ingresso d'una contrada dalle sorprendenti attrattive, la quale, per essere stata finora sottratta ai clamori del turismo di massa, tanto più si offre illibata e fragrante al visitatore..."

La fatica di un bambino
su una strada del paese ibleo.
L'immagine di Josip Ciganovic venne
pubblicata nell'opera di Aldo Pecora, già citata


La fastosa e plastica facciata della chiesa di S.Maria Maddalena,
espressione del barocco locale.
L'immagine è di Ezio Quiresi,
in "Sicilia", opera citata


Le fotografie riproposte da ReportageSicilia sono state scattate tra la fine degli anni Cinquanta e gli inizi del decennio successivo dello scorso secolo a Buccheri, il paese del siracusano che la Guida rossa del TCI del 1968 ricordava come luogo "frequentato d'estate per la purezza dell'aria e la freschezza delle acque".
Il centro abitato ha origini arabe, e fu contea normanna e poi principato a partire dal 1627: la storia insomma assegna alla cittadina degli alti Iblei un ruolo più che millenario nelle vicende dell'isola. 

Classica fotografia di anziani buccheresi in piazza.
Lo scatto è attribuito a Publifoto
ed è tratto da Aldo Pecora, opera citata

Buccheri è una delle molte località siciliane dove è possibile scoprire un sorprendente mondo di attrattive architettoniche in prevalenza barocche, oltre ad una natura ancora non stravolta dalla mano dell'uomo ( i boschi Santa Maria e Pisano, la gola della Stritta ): una meta insomma "insolita ed intelligente" che certo Bufalino continuerebbe a suggerire ancor oggi ai viaggiatori di Sicilia.

      

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