Le locandine di “Totò a Parigi” affisse sulla cornice lapidea della fontana del Nettuno, a Canicattì, indicano che il fotografo Alario realizzò lo scatto nel 1958, anno di uscita del film.
L’immagine riproposta da ReportageSicilia è tratta dal I volume dell’opera “Sicilia”, edita da Sansoni e dall’Istituto Geografico De Agostini nel 1962; la didascalia che accompagna la fotografia indica nei due ragazzini due piccoli camerieri, forse di un vicino bar.
Sino a qualche decennio fa, il lavoro minorile era una pratica di normale routine in molti centri urbani e rurali della Sicilia.
I ragazzini che non volevano o non potevano continuare gli studi, iniziavano un precoce apprendistato da camerieri che magari avrebbe permesso loro di guadagnarsi un giorno da vivere.
Nel frattempo, portavano qualche soldo a casa, contribuendo a sostentare famiglie con un reddito precario.
Fortunatamente, ai nostri giorni la legge fissa regole rigide a tutela del lavoro minorile; in questo contesto, le occasioni di occupazione in Sicilia fanno registrare un tracollo attestato da recenti dati dell’Istat.
Nel 2012, l’isola ha visto crescere la disoccupazione giovanile del 51,3 per cento, mentre i posti di lavoro totali persi sono stati 39.000.
La crisi del lavoro non risparmia ovviamente neppure Canicattì, dove anche gli anziani patiscono le ristrettezze economiche di questi mesi.
Il 50 per cento dei pensionati del centro agrigentino – sempre secondo dati Istat – vive con 500 euro al mese; una povertà che sembra avere riportato la società siciliana indietro di decenni, sino ai tempi dei film di Totò.
La differenza – rispetto ai giorni dello scatto di Alario - è che l’attuale situazione isolana lascia poco spazio alle risate.
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