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martedì 30 aprile 2013

IL SORRISO STRAPPATO DI PIO LA TORRE

Un'immagine di Pio La Torre, il dirigente del PCI
ucciso a Palermo il 30 aprile del 1982
insieme all'autista e collaboratore Rosario Di Salvo.
Le immagini di questo post sono tratte dal volume "Pio La Torre, 30 aprile 1982, ricordi di una vita pubblica e privata", edito nel 2007 dal Centro Studi ed Iniziative Culturali Pio La Torre di Palermo

Era il 30 aprile del 1982 quando il dirigente del Partito Comunista Italiano Pio La Torre venne ucciso a Palermo in un agguato terroristico-mafioso. 
Con lui i sicari di Cosa Nostra uccisero anche l'autista e militante del partito Rosario Di Salvo.
A distanza da 31 anni da quel duplice omicidio, che anticipò di cinque mesi l'agguato a Carlo Alberto dalla Chiesa, anche la verità sull'uccisione di La Torre e Di Salvo non è stata compiutamente svelata dalle indagini della magistratura.  
Nel 1997 a Firenze, Salvatore Cucuzza - un killer mafioso dissociatosi da Cosa Nostra - si attribuì l'esecuzione materiale del duplice delitto; la sua deposizione non è però servita a fare davvero luce sul movente sull'assassinio di Pio La Torre, il cui impegno politico è rimasto legato alle prime leggi di confisca dei beni mafiosi ed ai movimenti pacifisti che in Sicilia si opposero all'installazione dei missili americani Cruise a Comiso.
Così, per l'uccisione di un politico onesto e di un suo fedele compagno di lavoro valgono ancoro le parole di Giovanni Falcone.
Prima di essere ucciso dal tritolo di Capaci, nel 1992, il magistrato fu spinto a riflettere "sull'esistenza di strutture segretissime all'interno di Cosa Nostra, con finalità ancora ignote, ma certamente di enorme portata", e fargli dire che omicidi come quelli di Pio La Torre... e per certi versi, di dalla Chiesa... sono fondamentalmente di natura mafiosa, ma al contempo sono delitti che che trascendono le finalità tipiche di una organizzazione criminale, anche se del calibro di Cosa Nostra. Qui si parla di omicidi politici, di omicidi, cioè, in cui si è realizzata una singolare convergenza di interessi attinenti alla gestione della cosa pubblica; fatti che non possono non presupporre tutto un retroterra di segreti ed inquietanti collegamenti, che vanno al di là della mera contiguità e che debbono essere individuati e colpiti se si vuole veramente voltare pagina".

Un comizio di Pio La Torre in un quartiere popolare di Palermo.
L'immagine risale alla fine degli anni Sessanta



  

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