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mercoledì 24 gennaio 2018

IL BOCCACCESCO ELOGIO DELLA SALSICCIA A BALLARO'

L'insegna della "Ditta Zarcone"
nel quartiere palermitano di Ballarò.
La fotografia venne pubblicata nell'aprile del 1960
dalla rivista palermitana "SiciliaMondo"
Con un inequivocabile gioco del doppio senso, nella Palermo del 1960 il "carnezziere" Zarcone vantava a Ballarò la dimensione delle sue salsicce.
La fotografia - presentata dalla didascalia "la lunga salsiccia del signor Zarcone" ( evidente condivisione di quel doppio senso ) - comparve sulla rivista "SiciliaMondo" nell'aprile di quell'anno.
In quelle stesse pagine, il periodico palermitano diretto da Franco Nacci affrontò l'argomento del Piano regolatore e di risanamento cittadino dei quartieri storici; fra questi, appunto, Ballarò:

"Anche dopo la guerra del 1915-18 - si legge in un articolo firmato G.Z. - questo del risanamento fu una specie di motivo conduttore, che veniva ripreso di quando in quando, come un ritornello ingannatore.
Anche qui si sono succedute le notizie, i progetti, i piani, gli stanziamenti, ma ben poco si è potuto sinora constatare, poiché tutti hanno modo di osservare come, nelle vicinanze immediate del centro cittadino, si serrino tenaci e retrivi a ogni afflato della civiltà centinaia e centinaia di casupole, di edifici invecchiati, anacronistici e cadenti, in straducole maleodoranti e prive del pur minimo raggio di sole..."




Oggi, il risanamento dei quartieri storici di Palermo - Ballarò, Albergheria, la Vucciria, il Capo, la Kalsa - si può dire solo in minima parte realizzato.
A Ballarò convivono ancora povertà, edilizia fatiscente ed esempi di splendore architettonico, in un tessuto umano che ha nel frattempo accolto - rigenerandosi anche in termini demografici - centinaia di immigrati di origine africana.
Così, il quartiere un tempo nobilitato dalle salsicce del signor Zarcone rappresenta oggi la contraddittoria vitalità di Palermo: qui, il chiassoso e tumultuoso mercato ha una funzione calmieratrice di complesse tensioni sociali, di origine essenzialmente economica.



I turisti che sempre più numerosi affollano Ballarò sono spesso incapaci di leggere questa difficile realtà; di andare cioè oltre quella visione sguaiatamente folclorica della vita nei quartieri popolari palermitani tramandata nel 1960 da "SiciliaMondo".



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