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venerdì 20 settembre 2019

PIETRO ZULLINO E LA PSICHE DELLA SETTA PANORMITA

Statua di marmo nel cortile
di palazzo Drago Airoldi di Santa Colomba, a Palermo.
Sotto, uno scorcio di piazza Rivoluzione.
Fotografie di Ernesto Oliva-ReportageSicilia

"E' necessario parlare di Palermo.
Questa città ha sempre avuto e continua ad avere un peso determinante misconosciuto nella vicenda italiana"

Quarantasei anni fa il giornalista Pietro Zullino fissò un giudizio ancora attuale sul peso di Palermo ( e della Sicilia ) nella storia d'Italia.
Dall'Unità ai nostri giorni, il capoluogo dell'Isola  rimane uno scomodo banco di prova per la politica - nazionale e regionale - e la cartina di tornasole dei gravi limiti nelle sue capacità di buon governo.
Zullino - nell'assai apprezzabile "Guida ai misteri e piaceri di Palermo" ( Sugar Editore & C. 1973 ) - così tentò di spiegare la natura di una città fortemente condizionata dalla psiche dei panormiti, i suoi abitanti: 

"L'anima della città non è fissata alle sue pietre.
Esse sono completamente mute.
Palermo non è un museo; la sua scoperta si può fare solo in una dimensione psichica.
Ma bisogna iniziarsi con serena umiltà: unico modo per arrivare pian piano a penetrare i misteri e a gustarne ( perché ci sono ) i raffinati, cerebrali, snervanti piaceri.
La città offre visioni di sfacelo e di morte.
Se riuscite a farle abbassare la maschera, vedete che sotto è ben viva.
Ma chi non si abbandona, chi non si lascia iniziare al suo culto, sente Palermo indifferente, inospitale o addirittura nemica fin dal primo mettervi piede...
Della gente, neanche a parlarne.
Sui panormiti, si potrebbe scrivere, è vero, un trattato di demopsicologia.



Ma l'italiano del nord - progressista, illuminato, seguace di una religione olimpica - rischia di perdere il sonno in una città misteriosa, anzi misterica come Palermo...
Non può, lui, non detestare Palermo.
Oltre che sudicia gli sembra abitata da una fauna pigmea dalle credenze inquietanti, irrazionali, sotterranee; da una setta che oppone alle limpide certezze dell'Olimpo l'angoscia di baccanali occulti ed incomprensibili.
Vede giusto.
Ma chissà qual è la ragione storica e sociale della setta dei panormiti, quintessenza dei siciliani occidentali.
Il nordista questo non se lo chiede.
Probabilmente è l'inseguimento di una grandezza che Palermo crede di aver posseduto quasi ottocento anni fa, quando fu per un trentennio, cioè per un attimo, la capitale del mondo.
Secondo, che li conosco, i panormiti tramano da secoli per recuperare quella loro condizione privilegiata e semidivina..."


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