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domenica 29 gennaio 2012

I LUOGHI IGNOTI DI CAPPELLANI


Uno scatto di Dante Cappellani nell'interno della Sicilia, eseguito probabilmente negli anni che hanno preceduto il secondo conflitto mondiale.
Il luogo della fotografia è ignoto, anche se la torre di aspetto medievale ritratta in cima alla collinetta fonisce un indizio utile all'individuazione del sito, forse da ricercare tra le province di Palermo ed Agrigento 


Nell’epoca in cui ‘Google earth’ e GPS identificano e localizzano con precisione il più anonimo vicolo di una qualsiasi città, è difficile non dare un nome ad un manufatto la cui presenza fisica si impone nel territorio in cui quell’oggetto trova la sua ubicazione.
Ciò vale soprattutto per quei luoghi in cui il tempo o l’azione della natura o dell’uomo non abbiano stravolto i luoghi stessi; in questo caso, il riconoscimento può diventare un gioco affidato all’esercizio della memoria, o del confronto con disegni o fotografie del passato: alla rapidità della risposta tecnologica si sostituisce allora il piacere della ricerca documentaria o dell’aiuto del ricordo altrui.

Un'affollata fiera del bestiame in una località ignota dei Nebrodi, nel messinese.
 Dante Cappellani ed il figlio Giuseppe hanno lavorato in Sicilia tra il 1920 ed il 2002, documentando con i loro scatti i cambiamenti del paesaggio e dell'economia dell'isola.
Le fotografie di luoghi non identificati proposte in questo post da REPORTAGESICILIA sono tutte di Cappellani senior: le immagini sono tratte dal volume 'Scritture di Paesaggio', edito da Alloro Editrice Palermo nell'ambito di una mostra che ebbe luogo nel marzo del 1988 nella chiesa palermitana di Santa Maria dello Spasimo
Con questa premessa – e per desiderio di identificare vecchi luoghi della Sicilia a me ignoti – REPORTAGESICILIA posta alcune fotografie poco note e senza l’identificazione dei soggetti realizzate da Dante Cappellani, nome di primissimo piano nella storia della fotografia isolana.

Il carretto di una famiglia di contadini vestiti a festa percorre una strada di terra che costeggia alcuni casolari in pietra, in una località ignota dell'isola.
 La presenza di un ombrello in una giornata soleggiata fa intendere che Dante Cappellani eseguì la fotografia in estate
Nato nel 1890 e morto nel 1969, cultore del teatro e dell’alpinismo, Cappellani aprì nel 1925 il suo primo studio fotografico a Palermo, in via Emerico Amari. In seguito – dopo avere ottenuto riconoscimenti in mostre e rassegne nazionali – trasferì la sua attività in via Mariano Stabile, specializzandosi nella riproduzione di monumenti e paesaggi.

Anche questo scatto di Dante Cappellani non riporta nè la data nè il luogo di esecuzione.
Il soggetto ritratto su una spiaggia però - uno 'stazzuni' per la lavorazione di tegole, mattoni e laterizi - rimanda  sicuramente ad una località della costa tirrenica messinese, forse non lontana da Patti: un'identificazione parziale che troverebbe conferma anche dalla tipologia delle colline e dalla presenza di una stazione ferroviaria, probabilmente lungo la tratta Palermo-Messina
Collaboratore dell’Istituto Nazionale Luce – incarico ritiratogli perché privo della tessera di adesione al partito fascista – Dante Cappellani perse il suo studio a causa dei bombardamenti alleati; dopo un breve trasferimento a Firenze, tornò a Palermo, aprendo un nuovo laboratorio in via Valerio Villareale.

Quale centro messinese dei Nebrodi accolse questa gara ciclistica?
La passione per le attività sportive di Cappellani senior - passione in primo luogo dedicata alle attività alpinistiche - trapela in quest'immagine forse antecedente il 1940 che racconta i tempi pioneristici del ciclismo in Sicilia 
La sua opera è stata continuata dal figlio Giuseppe, scomparso nell’aprile del 2010, dopo un’intensa collaborazione con l’editore Enzo Sellerio, con lo scrittore Gesualdo Bufalino e con vari studiosi d’arte siciliana ( Donald Garstang, Antonio Pasqualino, Antonino Ragona ). Le fotografie eseguite da Dante e Giuseppe Cappellani e riproposte da REPORTAGESICILIA fanno oggi parte di un archivio di famiglia di oltre 200.000 immagini, scattate in Sicilia tra il 1920 ed il 2002. Nel dettaglio, furono esposte nel marzo del 1998 a Palermo all’interno della chiesa di Santa Maria dello Spasimo nell’ambito di una mostra intitolata ‘Scritture di paesaggio’, curata da Girolamo Cusimano per conto della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo. Successivamente a quell’evento, le immagini furono inserite in un catalogo edito da Alloro Editrice Palermo: da quella pubblicazione sono appunto tratte le fotografie dei luoghi ritratti da Dante Cappellani in luoghi ignoti, probabilmente prima del secondo conflitto mondiale.

L'ultima fotografia di Dante Cappellani riproposta in questo post da REPORTAGESICILIA: lungo la strada statale 113 Palermo-Messina l'obiettivo coglie insieme tre diversi mezzi di locomozione: una carrozza - nascosta dal gruppo di persone in strada a sinistra della foto - un'autovettura forse fermata da un guasto meccanico ed un carretto trainato da un asino.
Le persone presenti osservano forse con perplessità il nuovo mezzo motorizzato, restituendo l'immagine di una Sicilia legata ancora a ritmi e strumenti di lavoro di tipo rurale
Ai nostri giorni l’archivio di Dante e Giuseppe Cappellani è visibile sul sito http://www.stanzediluce.com/, i cui curatori stanno ancora completando il lavoro di catalogazione.




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