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martedì 9 dicembre 2014

L'ESSENZA "LIQUIDA E SALATA" DI PORTICELLO

Ambiente e vita quotidiana legata al mare della borgata palermitana negli scatti datati 1997 del fotografo Giò Martorana 

Pesca del polpo a Porticello,
borgata marinara ad E di Palermo.
Le fotografie del post sono di Giò Martorana
e vennero pubblicate nel 1997 nel saggio
"Porticello, antico borgo marinaro"
edito da Eidos Comunicazioni visive

"Troppo spesso si è abituati a dare tutto per scontato.
Questo accade ancora di più quando ci si riferisce al luogo in cui si è nati o in cui si vive.
Sembra che ciò che ci circonda esista in quanto tale, sia lì da tempo immemorabile, quasi per caso, frutto di un idecifrabile destino.
Mi riferisco alla bellezza del paesaggio, alla ricchezza dei monumenti, al fascino del mare, elementi che insieme possono rendere un luogo unico al mondo.
Credo che non ci sia tesoro più nascosto, meraviglia più grande di riscoprire il luogo in cui si è nati; di apprezzarne la cultura, le tradizioni, ed il fondo perché no di amarne anche le contraddizioni".


Bagno alla secca della Formica,
ad un miglio dalla costa di Porticello

Con questa lucida premessa, nel 1997 il fotografo palermitano Giò Martorana diede alle stampe il libro "Porticello, antico borgo marinaro" ( Eidos Comunicazioni visive ).
Nato nel 1960, fotografo professionista dal 1982, Martorana vive da tempo lontano dalla Sicilia, pur conservando con l'isola e soprattutto con il suo mare uno stretto rapporto personale e di ispirazione artistica http://www.giomartorana.com/.


Il porto, "malu tiempu"


Porticello, il porto


Nel lavoro editoriale dedicato a Porticello - una delle più antiche borgate marinare della provincia palermitana, sede di una storica tonnara - il suo obiettivo coglie il legame assoluto fra gli abitanti ed il mare ( "a riflettere bene, tutto il paese è fatto di mare, non solo perché vive di mare ma perché la sua vera essenza è liquida e salata" ).
Questa lettura totalizzante è ribadita nel testo di Lorenzo Maria D'Acquisto che introduce le 76 fotografie di Giò Martorana:


"Forse, per avere una visione che comprenda, nella totalità, la natura, la geografia e la storia di Porticello, ci si dovrebbe sedere sullo scoglio della Formica, a circa un miglio dalla costa.
Un assurdo? No, una esperienza da fare, come per una irripetibile rappresentazione teatrale.


Casetta bianca sulla scogliera di S.Elia


Pescatori di "paranza"


Una mattina, con il sole alle spalle a fare da immenso riflettore, la scena risulterebbe perfettamente illuminata per raccontare di sé.
Sul proscenio la linea di costa, i paesi, i giardini; il fondale disegnato dalle vette di Monte Catalfano e Solunto; le uscite laterali corrispondenti alla destra con Capo Zafferano, a sinistra con il Castello di Solanto; dietro le quinte Bagheria, la Conca d'Oro e Palermo.
Tra la scena e lo spettatore, a fare da orchestra, il mare...


Il castello di Solanto


Porticello, il baglio


Il sole oramai sta tramontando, il grande riflettore si spegnerà sulla scena che ha raccontato di sé.
Si riaccenderà domani all'alba per nuovi spettatori o, come sempre, per i vecchi addetti alla rappresentazione, che di questa scena ne vivono e conoscono ogni traccia anche se hanno perso l'antica trama.
Gli spettatori di oggi sgranchendosi si alzano dal loro posto avuto sullo scoglio della Formica, soddisfatti, più o meno, da ciò a cui hanno assistito, pronti ai commenti.


Reti stese ad asciugare

Porticello, domenica


Salone

Un autoritratto di Giò Martorana
pubblicato nel volume "Porticello, antico borgo marinaro"


Di un'ultima cosa dovremo avvertirli però: di dare un'occhiata sotto il posto che hanno occupato, magari approfittando della luce di una 'lampara', perché con tutto il viavai millenario di navi, bastimenti, velieri, sciabecchi, muciare, gozzi, paranze, sotto quest'acqua ancora limpida come in un documentario, siamo sicuri che qualcosa di prezioso sicuramente c'è".



  

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