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sabato 5 dicembre 2015

UNA DOMENICA CATANESE TRA GLI SCOGLI E IL MARE



 
"DOMENICA ITALIANA - CataniaGitanti a colazione sul piccolo lido della città nelle vicinanze del Lido dei Ciclopi"
 
Con questa didascalia la rivista "L'Europeo" commentò la fotografia pubblicata il 10 settembre del 1952 a illustrazione di un articolo di Luigi Barzini Jr. intitolato "Chi sono gli italiani? O ci odiano troppo o ci amano troppo".
L'immagine descrive l'happening di decine di catanesi - uomini e donne di ogni età, bambini - sugli scogli lavici che orlano la costa della città ionica.
Seduti o sdraiati a gruppetti, c'è chi è arrivato con le canne da pesca, chi fuma o chi - in camicia e cravatta, la testa protetta dal sole con un fazzoletto o un cappello di giornale - mangia piatti di pasta o caponate profumate dall'odore del mare e delle alghe.
La fotografia - testimonianza di costumi ed abitudini catanesi ancor oggi attuali -  rimanda alla memoria certe nitide e palpitanti pagine di Ercole Patti:
 
"L'odore del mare di Catania nel 1920, quell'odore di vecchie tavole imbevute di salsedine, di scogli ricoperti di alghe verdi o avana pallido carnose e sensibili come branche di polipo.
L'aria marina trascorreva tra i pali e le passerelle di legno dei vecchi stabilimenti balneari.
Qualche riccio bluastro si vedeva sul fondo ingrandito dall'acqua limpida sotto la verandina battuta dalla brezza marina.
Il mare salato penetrava nelle narici, attaccava le mucose, faceva lagrimare gli occhi durante i numerosi tuffi a chiodo datti dal piccolo trampolino sporgente dalla scogliera di Guardia Ognina.
Mentre l'acqua marina scivolava sul corpo felice i pensieri confusi del meraviglioso pomeriggio da trascorrere ronzavano nella testa sommersa sott'acqua.
L'acqua scorreva sul corpo compatto e abbronzato in un desiderio struggente della pasta con le melanzane che aspettava a casa sotto un piatto capovolto ancora tiepida..."

 
 
 

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