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mercoledì 6 aprile 2016

I DIFFICILI ESORDI DELLA FIERA DEL MEDITERRANEO

Nel clima di tensioni ed incertezze del secondo dopo guerra, settant'anni fa nasceva a Palermo la rassegna campionaria oggi affidata ad un commissario liquidatore


Un gruppo di espositrici della prima edizione
della Fiera del Mediterraneo, inaugurata a Palermo il 5 ottobre del 1946.
Le fotografie del post sono tratte dall'opera
"40 anni di Fiera, storia, dati e immagini dell'economia siciliana",
edita nel 1986 dall'Ente Autonomo Fiera del Mediterraneo



La storia della Fiera del Mediterraneo compie quest'anno settant'anni.
Fra luci ed ombre, la manifestazione ha accompagnato la vita di un paio di generazioni di palermitani, che si sono aggirati fra i viali di piazza Generale Cascino dapprima per il piacere dello "struscio" adolescenziale ed in seguito anche per qualche affare commerciale.
La ricorrenza segue un recente periodo di inchieste giudiziarie, fallimenti gestionali e pignoramenti dell'area alle falde di monte Pellegrino; da qualche tempo, il Comune sta tentando di rilanciare l'utilizzo delle strutture, affittandole per singole iniziative espositive ed imprenditoriali.


Le tende militari utilizzate per le esposizioni.
Alla prima edizione della Campionaria palermitana
presero parte 150 imprenditori,
per lo più artigiani provenienti da tutta l'isola 


Gli esordi oggi dimenticati della Fiera coincisero con uno dei periodi più critici nella storia della Sicilia del Novecento.
La prima edizione venne infatti inaugurata il 5 ottobre del 1946, pochi mesi dopo la promulgazione dello Statuto dell'Autonomia e in un clima segnato in tutta l'isola dalle violente vicende del banditismo.


La costruzione delle prime strutture fisse
alle falde di monte Pellegrino


Inoltre, i primi mesi del 1946 avevano visto moltiplicarsi in molte province siciliane le manifestazioni di protesta di reduci di guerra e disoccupati esasperati dalle difficili condizioni economiche.
Come ha scritto di quel periodo Sandro Attanasio in "Gli anni della rabbia, Sicilia 1943-1947" ( Mursia, 1984 ),


"a Palermo, ai primi di marzo, la situazione s'andò aggravando rapidamente.
La sede dell'Alto Commissario Aldisio sembrava una piazzaforte presidiata da truppa in assetto di guerra.
Il palazzo era irto di minacciose mitragliatrici puntate contro piazza Indipendenza"


In questo clima, l'organizzazione di una Fiera commerciale fu quasi un azzardo, le cui motivazioni possono essere lette secondo questa chiave politica:

"Costituito il 23 luglio il comitato esecutivo con rogito del notaio Angilella, ottenuto il finanziamento dal Banco di Sicilia rilasciando fidejussioni personali, nel giro di poco più di due mesi si raccolgono, più o meno miracolosamente, un discreto numero di adesioni.
Per inaugurarla - si legge nell'opera "40 anni di Fiera, storia, dati e immagini dell'economia siciliana", edita dall'Ente Autonomo della Fiera del Mediterraneo nel 1986 - vengono a Palermo i due più alti vertici della nuova Italia repubblicana: il capo provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola, e il presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi.


Il presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi,
ospite della Campionaria


Questa particolare attenzione ha diverse motivazioni: la Fiera del Mediterraneo, al di là delle sue stesse ambizioni, è la prima, nuova Campionaria che apre i battenti dopo la guerra; in Sicilia il separatismo rischia di non essere più un semplice fenomeno politico; l'Italia è diventata una repubblica da quattro mesi appena e per rafforzare l'immagine unitaria può essere un atto distensivo la presenza di De Nicola in una città, in un'isola, che nel referendum istituzionale di giugno ha votato a grande maggioranza per la monarchia"

Figlia delle incertezze politiche e delle tensioni sociali del secondo dopoguerra, insomma, la prima edizione della Fiera del Mediterraneo riuscì a raccogliere in 16.000 metri quadrati poco meno di 150 espositori, quasi tutti siciliani; tre furono quelli provenienti da Napoli, uno dalla Sardegna.


Enrico De Nicola, capo provvisorio dello Stato,
anche lui tra le personalità presenti all'inaugurazione
della Fiera del Mediterraneo


Nelle fotografie tratte dal volume edito dall'Ente Autonomo della Fiera del Mediterraneo - che avrebbe cessato la sua attività nel 2008, e la cui gestione è ora affidata ad un commissario liquidatore - si coglie il clima di precarietà di quell'ottobre del 1946, con gli stand allestiti in tende militari e gli espositori identificabili come semplici artigiani.
Oggi quel pionierismo fa quasi sorridere, ma rende merito ad una volontà di "fare" che la Palermo dei nostri tempi sembra avere dimenticato, in anni in cui invece si imporrebbero progetti ed iniziative di rilievo.

  



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