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lunedì 22 maggio 2017

PALERMO A TEMPO ED AL TEMPO DI SHAKE

Cronaca con spaccato sociale di un pomeriggio adolescenziale beat all'"Open Gate" raccontata nel 1966 dal quotidiano "l'Ora"




Si deve al giornalista Daniele Sabatucci ed al suo saggio "Palermo al tempo del vinile" ( Dario Flaccovio Editore, 2012 ) una documentata e suggestiva ricostruzione degli anni del pop e del rock in città, fra gli anni Sessanta e Settanta.
Il libro raccoglie testimonianze e ricordi di una stagione musicale che vide Palermo inserirsi nel vitalissimo solco della cultura del beat: una tendenza diffusa soprattutto fra i più giovani e trasversale alle classi sociali ( una circostanza testimoniata dall'eterogeneità degli artisti e del pubblico del famoso "Festival Pop" ).
Il riferimento al lavoro documentario di Sabatucci - che è anche una storia sociale della Palermo del tempo - è tornato alla memoria di ReportageSicilia nella riscoperta di una pagina del quotidiano "l'Ora" del 26 novembre del 1966.
Con il titolo "Minigonne e mini Miss", un articolo a firma "Gabriella" descriva "un giovedì caldo" all'"Open Gate"  - uno dei locali più noti a Palermo - per l'elezione di "Miss Shake Open Gate 1966".




In "Palermo al tempo del vinile", il cantante e chitarrista jazz palermitano Boris Vitrano ricorda così le frequentazioni ed un certo tipo di intrattenimento offerto dall'"Open Gate", la cui sede era in via Marchese Di Villabianca:


"L''Open Gate' tolse le inibizioni.
Si racconta che i musicisti fossero circuiti dalle ragazze con varie scuse.
Infatti si verificò un gran numero di aborti in quel periodo.
Il pubblico era composto da gente bene per varie ragioni: solo famiglie benestanti davano alle ragazze certe libertà e solo loro andavano a ballare lo 'yé-yé' e chi si arricchì furono i medici, che si facevano pagare tantissimo, essendo gli aborti ancora illegali"


L'articolo de "l'Ora" - accompagnato dalle fotografie riproposte da ReportageSicilia - restituisce oggi i nomi e i caratteri di numerosi di quei giovanissimi frequentatori palermitani dell'"Open Gate".
A rileggere la cronaca di quella serata di 51 anni fa , si scopre ad esempio che "Miss Shake" fu una ragazzina dodicenne di nome Angela Stagnitta, la figlia di Letizia Battaglia in seguito da tutti conosciuta come Shoba.




L'articolo si conclude con un quadretto familiare che sottolinea la giovanissima età della madre della ragazzina, entrambe destinate a diventare protagoniste del fotogiornalismo siciliano:
  
"Un giovedì caldo quello di ieri all'Open Gate: gara di shake, una due ore continuata, frenetica e travolgente che è culminata nella elezione di 'Miss Shake Open Gate 1966'.
Già dalle 17.00 cominciavano ad arrivare al 'piper' le concorrenti ed i loro partner.
Sarebbe iniziato, presto, il meeting; intanto, i ragazzi si riunivano in capannelli a chiacchierare accennando di tanto in tanto agli ultimi passi di shake importati da Roma.
L'abbigliamento dell'Open diventa sempre più beat.
Le ragazzine indossavano tutte la minigonna.
I ragazzi: maglioni, vistose catene argentate con grossi medaglioni ( bellissima quella di Paolo Puleo ), anelli a patacca, sempre argentati, gilet a scacchi e stivaletti.
C'era soltanto un capellone autentico ( togliendo Renzo Meschis, che ormai, si sa, è il capellone per antonomasia ), Carlo Gallarate che sfidando tutto e tutti i capelli lunghi se li tiene.
Michele Lo Gallo li ha dovuti accorciare, anche se a malincuore, per 'diplomazia scolastica'.
Ugo Tarantino, invece, li ha tagliati per 'diplomazia familiare', 'se no' - dice 'mio padre mi rompe la faccia'.
Tiene però a precisare che quest'estate ha fatto il capellone.
Si è unito a quelli di Roma e di Firenze.
E' stato seduto sulle scalinate di Trinità dei Monti ed ha bivaccato in piazza della Signoria: due città, tante amicizie.
'Una fratellanza fra ragazzi di vari paesi veramente formidabile'.
Poi c'è Nicola Marcello Terrasi, detto 'Bryan' ( come quello dei Rolling )che da autentico beat, porta addosso il segno della protesta: una maglietta azzurra con le scritte, sul dorso, 'Make love, no war' e sul petto 'Libertà sessuale'.
La maglietta gliel'ha dipinta la cugina, ma anche Michele Lo Gallo dipinge magliette beat, dietro piccolissimo compenso.
E allora 'Bryan', perché questa maglietta?
'Perché sono per la non violenza e per la libertà sessuale: l'unica cosa che non ammetto assolutamente è la pillola!'
'La pillola?', 'Sì, la droga, in altre parole...'.




Ed infine le 14enni, tutte carine.
C'erano le due Stagnitta, Angela partner di Carlo Gallarate, già salita agli onori della cronaca come reginetta del 'piper' palermitano, porta una minigonna nera ed un pullover a coste bianco.
I capelli le piovono attorno al viso.
Si muove condizionata dallo 'yè-yè'.
Se volta la testa per guardarti, lo fa di scatto, in modo tale che i capelli, di colpo, le ruotano attorno al visetto spiritoso.
Cinzia, maggiore di lei di un anno, elegantissima in minigonna di lamè rosa ed oro, con mocassini d'oro e cerchioni enormi alle orecchie 'originali Piper' ( invidia di tutte ) , appare più calma.
Altro simbolo, tremendamente beat, lo porta Antonella Mazzè, che a quanto pare, è la beniamina dell''Open', la adorano tutte indistintamente, ha una spilla rosa con la scritta 'Terribile'.
Gliel'ha portata il padre da Parigi; sia a lei, che al fratello, il padre da ogni viaggio fuori porta generi beat.
Ci sono poi ancora Alice Lattari, che così piccolina e carina fa pensare alla bambolina della vetrina di Polnareff  ed infine a Francoise Hardy palermitana, Barbara Fier.
Comincia finalmente la gara.
Le coppie sono in tutto 24, divise in quattro batterie.
Dare il voto è un'impresa ardua, infatti sono tutte bravissime.
Ma la coppia che dall'inizio si delinea come vincitrice è quella di Carlo Gallarate ed Angela Stagnitta, chiamati a gran voce da tutti il pubblico.




Il tifo si fa sempre maggiore, il cerchio si stringe sempre più attorno ai ballerini, alla fine gli spettatori si appendono pure alle travi del tetto come tante scimmiette penzolanti.
Anche Alice ed il suo partner sono sostenuti dai loro fans, la lotta è al coltello e vanno perfettamente sincronizzati e sono bravissimi.
Angela batte per un punto, 58 a 57, Alice.
Filippo Allotta che ha abbandonato per una volta il canto ( lo sentiremo la sera più bravo che mai ) fa da speaker, cavandosela benissimo.
Ha un gran da fare con la giuria, tutta formata da ragazzi dell''Open'.
Alla proclamazione di Angela "Miss Shake 'Open Gate' Inverno 66" si sentono urli di gioia.
Neanche la minima traccia di risentimento da parte della sconfitta Alice, che anzi si accosta ad Angela per darle un bacio.
Quindi premiazione.
Il signor Poma, "patron" del locale ed infaticabile organizzatore di attrività giovanili, è piuttosto divertito e contento di questo.




Ad Angela è andata una coppa d'argento dell''Open', la fascia blu con la scritta d'oro "Miss Shake 'Open Gate' 66" e un orologio dono di una gioielleria.
Il rituale mazzo di rose una volta tanto, rosa, le viene consegnato dallo stesso signor Poma.
Ed infine il bacio di Renzo Meschis e di Filippo Allotta ai due bravissimi cantanti del 'Piper' palermitano.
Poi si avvicina una ragazza per congratularsi, è la madre di Angela, che tra un gruppetto di giovani aveva seguito le fasi della gara.
Dà un bacio alla figliola vincitrice.
Nessuno vuole credere che sia la madre, questa ragazza bionda tanto carina, però lei riesce a convincere tutti e non può che meritarsi un bacio anche lei, per essere la madre più giovane e più beat di Palermo"



 
 
 

1 commento:

  1. Che dire di quel periodo... si potrebbe scrivere un libro... erano anni bellissimi e non solo perchè eravamo ragazzi, Palermo a quel tempo stava attraversando una rivoluzione culturale epocale, la musica, le interazioni con la moda del nord Europa, i viaggi in autostop ecc.. Conoscevo quasi tutti i frequentatori dell'Open Gate anche se non rientravano nella cerchia delle mie amicizie. Il nucleo dei Vip erano i figli di papà, io facevo parte dei proletari, di quei pochi che vivevano in pieno la rivoluzione Beat. Ricordo come fosse oggi la magica atmosfera del piccolo locale, i componenti del Clan 712, ottimi elementi il cantante Renzo Meschis, la chitarra solista Salvo Azarone e il mitico Materasso, la ritmica. A Marcello Terrasi detto Bryan bisogna riconoscere il merito di essere stato un appassionato vero della corrente dell'epoca, facendosi anche portavoce attraverso un giornalino da lui redatto " MONDO BEAT ". Spero sia stato utile a qualche vecchia conoscenza e a voi dico come ai vecchi tempi: FATE L'AMORE NON LA GUERRA... ciao a tutti.

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