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martedì 7 novembre 2017

LA BELLEZZA PREALPINA DELLA STRADA PROVINCIALE 286

Fotografia ReportageSicilia

"Si esce da Castelbuono a SE correndo sinuosamente sulle amene pendici a olivi e mandorli che a destra salgono verso le falde boscose del Pizzo della Principessa.
Si varca il torrente Vicaretto sul ponte Paratore, poi il torrente dei Molini sul pittoresco ponte Nocilla.
Quindi si sale a serpentine sulla costa di tramontana del monte Miccio ( metri 1049 ), rivestita di un esteso sughereto; all'indietro vista bellissima della conca di Castelbuono col nastro della strada percorsa; a O, sopra i folti boschi di Cava e Vicaretto, si elevano i dorsi nudi e grigi del Pizzo della Principessa.
Più in alto, usciti dal bosco, si gira sul fianco E del monte Miccio, con di fronte, oltre la profonda valle del fiume Pollina, San Mauro Castelverde su un cocuzzolo.
Il paesaggio diventa prealpino, sino a Geraci Siculo..." 

Così la Guida Rossa della Sicilia edita dal TCI nel 1968 descriveva la strada provinciale 286 che congiunge Castelbuono a Geraci Siculo: un sinuoso ma mai ostile nastro di asfalto fra i più belli delle Madonìe, immerso per lunghi tratti tra fitte sugherete.
La 286 ha oltretutto la particolarità di essere una delle poche strade del comprensorio madonita non interrotta da frane o rallentata dall'asfalto dismesso. 


Immagine tratta da "Madonie, itinerari nel Parco",
Assessorato Regionale Turismo e Cai Sicilia, 2006

Una passeggiata lungo questa via di collegamento offre l'opportunità di scoprire un ambiente naturale quasi intatto, e dove la mano dell'uomo non ha provocato scempi edilizi.
Affascinano semmai la scoperta delle strutture della masseria Pintorna - che nel secolo scorso ospitò una caserma dei carabinieri - e di alcune case cantoniere abbandonate.
La porta di ingresso di una di queste - con la datazione 1886 - rimanda con l'immaginazione ai tempi in cui la strada provinciale 286 collegò luoghi delle Madonìe fino ad allora rimasti remoti ed isolati.



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