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sabato 2 novembre 2019

I SICILIANI E IL COLPEVOLE CINISMO DELLA RINUNCIA

Quartiere della Kalsa, a Palermo.
Foto Ernesto Oliva-ReportageSicilia

"Un essenziale problema siciliano - ha perfettamente colto nel  cuore del problema Corrado Stajano, in "Patrie smarrite, racconto di un italiano" ( Garzanti, 2003 ) - è la carenza di cultura di uno Stato di diritto moderno, per ragioni storiche, ma anche per la presenza di un cinismo diffuso, non il cinismo esibito da Piero Gobetti, 'il cinismo come difesa contro il sentimentalismo che ripugnava al suo ideale virile', un cinismo, invece, che nasce dalla rinuncia.
Il paese è quel che è; il mondo è quel che è; non è possibile migliorarlo.
Che è poi la più elementare distinzione tra progresso e conservazione.
Ma quel che dovrebbe essere conservato viene impudentemente distrutto - l'ambiente, la natura, le città - ; e viene perpetuato, in altri modi rispetto al passato, il vivere sempiterno e nutrita l'ira sorda contro chi, considerato nemico, cerca di rompere il rito del non fare e battaglia, solitario donchisciotte sovversivo, per cambiare in meglio la vita propria e l'altrui"

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