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domenica 6 dicembre 2020

IL PONTE DI SAN BRANCATO CON VISTA SUL "MARE DEI PETRALESI"

Il ponte di San Brancato,
nel territorio di Petralia Sottana.
Foto Ernesto Oliva-ReportageSicilia


La bellezza ambientale di buona parte del territorio delle Madonie è arricchita dalla presenza di manufatti che raccontano la secolare presenza dell'uomo, che qui ha trovato sostentamento grazie all'agricoltura, alla pastorizia ed allo sfruttamento delle risorse boschive.

Una di queste opere è il ponte di San Brancato, nel comprensorio di Petralia Sottana: una struttura di epoca tardo medievale ( datazione comunque incerta, come accade per altri antichi ponti siciliani ), costruita per scavalcare il torrente Mandarini lungo il percorso di una "regia trazzera", percorsa in passato con frequenza da pastori, carbonai e briganti delle Madonie.




Il ponte in pietra ed a schiena d'asino è in buono stato di conservazione; vi si giunge dopo una camminata di una ventina di minuti lungo una strada sterrata prossima all'ospedale di Petralia Sottana. La portata idrica del Mandarini - che qualche centinaia di metri prima di attraversare l'arco di pietra del San Brancato si produce in una suggestiva cascata - è costante e di una certa abbondanza.

Subito dopo avere superato il ponte, l'acqua si raccoglie in una piscina naturale di una certa profondità ed ampiezza, tale da avergli attribuito la fama di "mare dei petralesi" almeno finché la costruzione dell'autostrada Palermo-Catania non li ha avvicinati alle spiagge del Tirreno.




Ancor oggi il ponte di San Brancato è un'opera architettonica perfettamente inserita in un paesaggio boschivo quasi del tutto integro, in un'armonica integrazione fra azione della natura ed intervento dell'uomo.




Dinanzi a questo manufatto - e ad altri storici di più elementare costruzione nelle Madonie -  vale la constatazione espressa da Salvatore Curcio in "L'architettura del Parco delle Madonie per una didattica del progetto" ( in "I tesori architettonici nel Parco delle Madonie", a cura di Giuseppe Antista, Ente Parco delle Madonie, Petralia Sottana, p.112, 2011 ): 

"Il Parco delle Madonie presenta infiniti esempi di costruzioni che, attraverso i materiali, si relazionano con l'ambiente circostante in modo inscindibile.

Se ( consideriamo ) il sapiente utilizzo dei materiali, ci rendiamo conto che il nostro territorio ha molto da rivelare in termini di qualità e di approccio al progetto.



Paradossalmente, in una terra dove l'abusivismo edilizio ha cercato di devastare le bellezze paesaggistiche, sussistono manufatti costruiti sovente da umili contadini non indottrinati, che si presentano all'apparenza poveri ed essenziali, ma che nascondono la complessità del sapere universale, oggi difficilmente apprendibile nelle aule universitarie..."    

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