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venerdì 11 giugno 2021

MOZIA, UNA HONG KONG MEDITERRANEA DELL'ANTICHITA'

L'isola di Mozia,
antica colonia commerciale punica.
Le foto del post sono
di Ernesto Oliva-ReportageSicilia



Da oltre 20 secoli l'isola di Mozia è una silenziosa ed appartata porzione di terra galleggiante sullo specchio d'acqua dello Stagnone di Marsala. Un luogo "di un'amenità senza confronti", la definì l'archeologo Vincenzo Tusa nel 1963. Il suo silenzio, interrotto solo dallo scivolare sull'acqua delle barche che vi fanno approdare piccoli gruppi di visitatori, nulla ha a che fare con la frenetica vita che vi si svolse sino al 397 avanti Cristo. Quell'anno, la colonia punica venne devastata con le palle di pietra scagliate dalle catapulte dall'esercito di Siracusa, responsabile di uno dei tanti crimini contro l'umanità dimenticati della storia: la crocifissione dei mercanti elleni che avevano scelto di condividere in quest'angolo di Sicilia con i moziesi le proprie attività imprenditoriali.

Prima della distruttiva incursione siracusana, la piccola Mozia era stata una delle colonie più attive nei commerci lungo le rotte del Mediterraneo, al punto da battere una propria moneta ed attrarre gente proveniente anche da Creta; vi erano stati impiantati laboratori per la produzione della porpora - un colorante per i vestiti estratto dai molluschi presenti in abbondanza nel mare circostante - ed era fiorente il commercio di sale, pesce conservato ed olio. Lo Stagnone, allora, doveva avere l'aspetto di un'affollata rada ingombra di navi impegnate a caricare e scaricare merci e commercianti, in una babele di lingue dell'antichità.

La statua in marmo
del "giovinetto di Mozia"
scoperta nel 1979 ed esposta nell'isola:
un folgorante esempio
di scultura siceliota del V secolo

 

Quest'immagine oggi remota di Mozia ha indotto nel 1978 il giornalista Ettore Serio a paragonarla allora ad una delle contemporanee città portuali dell'Asia:

"Qualcuno l'ha paragonata ad una piccola Hong Kong o Singapore nel senso che le forme di insediamento erano state simili a quelle seguite molti secoli dopo dagli europei. Come a Hong Kong, i cartaginesi abitavano tutti insieme a Mozia dove avevano i loro templi, i magazzini, il grande emporio. Intorno allo Stagnone, verso la pianura di Birgi, v'erano i villaggi indigeni. La storia dell'isola come entità autonoma finì nel 397 avanti Cristo, quando Dionisio di Siracusa assediò Mozia con 300 navi e 80.000 uomini. Entrando in città, massacrò i mercanti greci che trovò, confermando con tale atto che Mozia era un emporio di importanza internazionale, perlomeno per quei tempi. Abbandonata dai suoi abitanti, Mozia rimase sepolta dalla sabbia e fu praticamente dimenticata. A tirarla fuori dall'oblio provvide Pip Whitaker, uno degli eredi della dinastia di inglesi trapiantati in Sicilia che contribuirono a far conoscere nel mondo il vino Marsala..."


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