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martedì 18 gennaio 2022

L'INASCOLTATA LEZIONE DI SCIASCIA SULLA TUTELA DELLE COSTE SICILIANE

Lungomare cementificato
nell'area industriale di Termini Imerese.
Foto
Ernesto Oliva-ReportageSicilia


Dei 1039 chilometri di costa che compongono il litorale della Sicilia, appena 230 mantengono l'aspetto naturale: o perché di natura immutabilmente rocciosa, o perché tutelati come zone di riserva. Poco meno di 200 chilometri conservano invece una certa integrità grazie alla presenza di un'attività agricola. Il dato, aggiornato al 2020, emerge da uno studio diffuso dall'Osservatorio Paesaggi Costieri Italiani, istituito da Legambiente nel 2012. Ad avere modificato in maniera irreparabile l'ambiente costiero dell'Isola sono state le massicce opere di urbanizzazione e le infrastrutture turistiche ed industriali: una cementificazione assai spesso figlia dell'abusivismo, accompagnata da un'invasiva privatizzazione del demanio.



A questo scempio ambientale della costa siciliana sarà ovviamente impossibile porre rimedio; e per il futuro, vale sempre una lezione inascoltata ed indicata da Leonardo Sciascia nell'opera "Coste d'Italia, la Sicilia" edita nel 1968 da Arti Grafiche Ricordi Milano:



"Tutto sta, in definitiva, nel togliere al concetto di demanio le incrostazioni della feudalità e del privilegio e nel tornare ad intenderlo nel senso di bene pubblico: ma non è operazione così semplice, in un paese come il nostro e specialmente in una regione in cui feudalità e privilegio sono sostanza di ogni apparente mutamento"  

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