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lunedì 4 aprile 2022

GLI IMMOBILI PAESAGGI DI ERICE IN UNA PAGINA DI ALDO VALORI

Foto
Ernesto Oliva-ReportageSicilia


Giornalista ( "Il resto del Carlino", "Corriere della Sera" e "Il Messaggero" ) e saggista fiorentino, Aldo Valori fu storico di avvenimenti militari e biografo, fra gli altri, di Garibaldi.  Cultore degli eventi bellici dell'antichità e cronista di quelli contemporanei - nel 1943 scrisse dello sbarco degli Alleati in Sicilia sulle pagine del "Corriere della Sera" - sempre per il quotidiano milanese raccontò nel giugno del 1930 la battaglia delle Egadi: lo scontro navale che nel 242 a.C. vide la flotta romana sconfiggere quella cartaginese. In un articolo non privo di stucchevole retorica cara al regime ( "possa quella vittoria essere di fausto auspicio alle nuove fortune di Roma..." ), Valori ricostruì quella battaglia navale dalla sommità di Erice, fornendoci questa descrizione del borgo arroccato sul monte San Giuliano e dei suoi paesaggi sottostanti:

"Sorge isolata la vecchia Erice, sicula, fenicia, romana, medievale, fra le venerande mura ciclopiche, dominate dalla rocca antichissima, che protesse il santuario d'Afrodite e ospitò più tardi il baiuolo normanno: e Balio si chiama infatti il castello posto al sommo dello scoscendimento immane. Di qua, e dall'incantevole giardino, e da taluni punti delle mura, e da porta Trapani, si scorgono altrettanti panorami, a volo d'aquila o d'aeroplano, tanto brusco è l'innalzarsi di quel monte isolato, dalla pianura sottoposta e dal mare...



Si ha l'illusione, guardando di quassù, di percepire l'immobilità stessa del tempo. Non fumo di piroscafi né di fabbriche si scorge da questa altezza; le campagne lontane si fondono in un verde indefinibile e la terra ha un aspetto fuor dell'età...

Un'inverosimile vegetazione circonda la rocca; non v'è acqua, ma l'umidità atmosferica basta a mantenere verdissime e freschissime le piante: i venti marini accumulano tutte le nubi contro questa montagna isolata; la prima che si trovi venendo dall'Africa, e dalla quale, con tempo sereno, si scopre il Capo Bon..." 

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