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martedì 22 agosto 2023

LO STORICO RAMINGARE SULLE STRADE SICILIANE

L'autostrada Palermo-Mazara del Vallo.
Foto
Ernesto Oliva-ReportageSicilia 

Nel luglio del 1961, il giornalista e saggista Cesco Tomaselli - autore in quegli anni di numerose inchieste sulle condizioni economiche della Sicilia -  pubblicò un reportage sul "Corriere della Sera" in cui si sottolineava la scarsa presenza sull'Isola di automobili con targa di altre regioni italiane e straniere. Il cronista imputò quella circostanza alle difficoltà di collegamento con il resto della penisola e alle condizioni precarie della rete viaria e dei trasporti regionali:

"Di moderno le strade meridionali, quelle siciliane in specie, non hanno che il manto di asfalto; per il resto sono borboniche,  vanno di casa in casa come i portalettere, ora sono su ora sono giù, mentre nel fondo valle il torrente segue la linea logica delle sue acque ( quando ci sono )... L'andare, poniamo, da Palermo a Catania, non è un viaggiare, è un ramingare..."

Nel 1961, la Sicilia non offriva ancora agli automobilisti la possibilità di percorrere le autostrade Palermo-Catania e Palermo-Mazara del Vallo. Entrambe sarebbero state costruite qualche anno dopo; eppure, a distanza di oltre sessant'anni, il fatiscente stato delle strade isolane - gli eterni cantieri sulla Palermo-Catania citata da Tomaselli, quelli della statale Palermo-Agrigento, le frane e le interruzioni di parecchie provinciali - continua ad essere al centro delle cronache siciliane. Al punto che, come scrisse allora Cesco Tomaselli, si può condividere ancor oggi il giudizio che 

"a viver qui in Sicilia, si ha il senso di esser sempre fermi, con le ancore giù, fermi davanti a un porto che non alza mai il segno di entrare. Da secoli"



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