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domenica 11 febbraio 2024

L'"ARTE DI MARE" DEI TONNAROTI DI SCOPELLO

Mattanza a Scopello.
Fotografia tratta dal saggio
"Le forme del lavoro.
Mestieri tradizionali in Sicilia"
,
edito nel 1986
dall'assessorato regionale ai BB.CC


Le prime notizie documentarie sull'attività della tonnara di Scopello risalgono al 1312. Da quella lontana epoca e sino al 1980, l'attività di pesca dei tonni in questo comprensorio tirrenico del trapanese ha coinvolto generazioni di raisi, tunnaroti, cabbanisti, capiguardia, massari, mascaioli, muciari, mastri calafati e d'ascia, ri bagghiu e ri camparia e di calafato; ed ancora, di mattanzari, parascarmeri, portancoddu, rimurchieri, runchiaturi, sciabbicoti, vardiani, vasciddari, vintuteri, vuttari e semplici "abbintizzi". 



Alcuni di questi artefici della pesca della tonno si tramandarono nei secoli il mestiere di padre in figlio. Più il ruolo specifico richiedeva abilità ed esperienza - ha scritto Rosario Lentini nel saggio di Vincenzo Consolo "La pesca del tonno in Sicilia" ( Sellerio, Palermo, 1986 ), opera da cui abbiamo tratto il glossario - "più la prestazione lavorativa si connotava come "arte" di mare..."



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