Portopalo di capo Passero è uno di quei luoghi siciliani che posseggono il fascino proprio delle terre di mezzo: qui si incontrano le acque del mar Jonio e del canale di Sicilia, e qui il vento rende spesso impegnativa la navigazione.
Nei decenni passati – dinanzi l’isola di capo Passero, dominata da un castello d’epoca spagnola e da un faro – questo mare ibrido è stato il luogo di passaggio di migliaia di tonni.
Nelle pagine de “I Siciliani” di Giuseppe Fava ( edito da Cappelli nel 1980, il capo raid della tonnara di Marzameni Armando Calaciura, classe 1897, così descriveva il lungo viaggio dei tonni:
“Essi arrivano dall’oceano e vanno nel mare Tirreno dove passano la stagione dell’amore e si moltiplicano… Appena arriva la primavera, cominciano a scendere verso il mare d’Africa, sono tanto sfibrati di amore che vanno ciecamente sempre appresso ai primi. Davanti a tutti i tonni più grossi, i vecchi che sanno scegliere sempre la via più breve. Così passano lo stretto di Messina e puntano verso il basso. Migliaia, decine di migliaia di tonni così, per sei mesi l’anno. Passavano a cento metri da quello scoglio per doppiare capo Passero e perdersi nel mare aperto…”
La fotografia di Portopalo e dell’isolotto di capo Passero riproposta in questo post da ReportageSicilia è attribuita a Pedone ed è tratta dall’opera “Sicilia”, edita nel 1962 da Sansoni e dall’Istituto Geografico De Agostini.
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