Prima di prendere posto insieme al suo pastore tedesco Micia sull'imbarcazione che l'avrebbe condotta a Vulcano, nel maggio del 1949, Anna Magnani si fermò per qualche ora a Milazzo.
L'attrice romana era sbarcata in Sicilia per interpretare l'ex prostituta Maddalena nel film "Vulcano", il film prodotto dalla "Panaria" e diretto dal regista tedesco William Dieterle; quest'ultimo era stato chiamato in gran fretta a sostituire Roberto Rossellini ( è nota la vicenda della contemporanea lavorazione del suo "Stromboli", con protagonista Ingrid Bergman ).
Le due produzioni quasi si sovrapposero, calamitando l'interesse della stampa internazionale sulle Eolie soprattutto per la presenza delle due famose attrici, entrambe sentimentalmente legate a Rossellini.
Per questa vicenda da cronaca rosa, in quella estate del 1949 giornali e periodici europei dedicarono così decine di articoli alle Eolie, facendone scoprire la primitiva bellezza: una rivelazione che ebbe la conseguenza di farvi arrivare i primi gruppi di turisti.
Le due produzioni quasi si sovrapposero, calamitando l'interesse della stampa internazionale sulle Eolie soprattutto per la presenza delle due famose attrici, entrambe sentimentalmente legate a Rossellini.
La Magnani sulla cinta muraria del castello di Milazzo |
"L'isola - scrisse in quei giorni di Vulcano un cronista di "Stampa Sera" - appare nuda, assolata, assetata a chi arriva.
Solo all'interno, tra macchie di candidi bambù, qualche casupola primitiva accoglie gli abitanti che superano di poco i 300.
Molti di essi non conoscono la terraferma, non sanno neanche cosa sia una ruota, chè non ci sono carretti e nemmeno muli.
Tutto è arido, perché trovare l'acqua è un miracolo.
Neanche il vento rinfresca l'aria ardente, lambita dal mare..."
I fotoreporter sguinzagliati sulle tracce eoliane di Anna Magnani non "bucarono" neppure il suo arrivo a Milazzo.
Le immagini riproposte da ReportageSicilia vennero pubblicate il 19 giugno del 1949 da "L'Europeo" e mostrano la visita della Magnani allo storico castello, all'epoca ancora in parte utilizzato come prigione.
Come riportato da una delle didascalie a commento delle fotografie, in quell'occasione la Magnani regalò al carcere una somma di denaro per l'acquisto di una radio da collocare in una sala comune dei detenuti.
Nel 2015, Francesco Alliata - uno dei promotori della "Panaria" - nel ricordare le vicende che accompagnarono la realizzazione di "Vulcano" ( "Il Mediterraneo era il mio regno", Neri Pozza ), non citò quel gesto di umana generosità dell'attrice romana verso i reclusi di Milazzo.
Alliata fece invece cenno all'oneroso ingaggio sostenuto dalla produzione per convincere la Magnani a soggiornare per due mesi in una piccola casa rossa di Vulcano: 40 milioni di lire, cifra "che ai quei tempi non era uno scherzo..."
Lo sbarco della Magnani a Vulcano. Il bambino è Enzo Staiola, già interprete di Bruno in "Ladri di Biciclette" |
Le immagini riproposte da ReportageSicilia vennero pubblicate il 19 giugno del 1949 da "L'Europeo" e mostrano la visita della Magnani allo storico castello, all'epoca ancora in parte utilizzato come prigione.
Come riportato da una delle didascalie a commento delle fotografie, in quell'occasione la Magnani regalò al carcere una somma di denaro per l'acquisto di una radio da collocare in una sala comune dei detenuti.
La Magnani fa finta di svenire a Vulcano tra le braccia di Renzo Avanzo, uno dei produttori della "Panaria" |
Alliata fece invece cenno all'oneroso ingaggio sostenuto dalla produzione per convincere la Magnani a soggiornare per due mesi in una piccola casa rossa di Vulcano: 40 milioni di lire, cifra "che ai quei tempi non era uno scherzo..."
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