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mercoledì 28 febbraio 2018

LA FONTANELLA DEGLI STENTI DEL CORTILE CASCINO

Misera vita quotidiana nel cortile Cascino,
nella Palermo degli anni Cinquanta.
Le fotografie del post illustrarono
un reportage pubblicato nel maggio del 1959
dalla rivista "Illustrazione Nazionale"
"Centotrenta famiglie stipate in tuguri senza gabinetti, alcuni senza luce, la maggior parte senz'acqua.
I bambini anemici, sporchi, denutriti.
Gli uomini con la tubercolosi; le donne, donne senza età, le facce e i corpi devastati dalla fame, dagli stenti, dalla fatica.
I giovani praticamente non esistono: chi sopravviveva all'infanzia, divenuto adolescente, si trasformava automaticamente in adulto alla ricerca di soldi e di un lavoro..."

Così Francesco La Licata ricordò nel 1988 la spaventosa realtà urbana palermitana di cortile Cascino: un agglomerato di edilizia fatiscente e malsana, a poche centinaia di metri dai palazzi del potere regionale e della sfarzosa mole della Cattedrale.


Ci vollero le pagine di denuncia e gli scioperi della fame di Danilo Dolci, nel dicembre del 1956, per fare emergere le miserabili condizioni dei circa 400 palermitani che vi conducevano un'esistenza di stenti e malattie.
Solo quando l'inglese BBC trasmise un documentario dedicato ai quartieri disastrati di Palermo, paragonandoli alle "bidonville di Calcutta", la cattiva coscienza di amministratori e politici comunali e regionali decise di porre fine a quelle penose condizioni di vita. 


Come documentato dalla rivista "Illustrazione Nazionale" edita nel maggio del 1959 - un numero speciale dedicato alla Sicilia, in piena epoca del governo regionale guidato da Silvio Milazzo - tra febbraio e marzo di quell'anno gli abitanti di cortile Cascino ottennero le case popolari nel quartiere Oreto.
La consegna degli alloggi venne preceduta da una visita dell'allora assessore regionale ai lavori pubblici Ludovico Corrao ai tuguri del cortile; in una delle immagini, si scorge Salvo Lima, all'epoca sindaco di Palermo - uno dei protagonisti del "sacco edilizio" della città - nel giorno della consegna di una delle nuove abitazioni.



Il reportage che illustrò l'evento così commentò le fotografie ora riproposte da ReportageSicilia:

"Siamo qui nel cuore di Palermo dove ci sono le scuole, uffici anagrafici, uffici di leva, preti e carabinieri.
Qui, nel cortile Cascino, l'agglomerato urbano viveva un'esistenza ben più spaventosa, da slum americano, da west-end di Londra, da panettai di Gorki.
Ambienti promiscui di una sola stanza, dove l'aria viziata appesantiva nel fumo della città grommando untume e bisogni commisti all'ingiuria di vivere, privi di servizi igienici e sociali, dentro la disperata solitudine della miseria.
Sì, fuori, magari a cento metri, c'erano la levatrice e il medico, i bar, i ristoranti, i teatri e le salumerie zeppe di ben di Dio; ma nel cortile Cascino una sola fontanella serviva per tutto e per tutti, ed era ostetrica, bar caffè, dispensario ed Ufficio di Sanità..."





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