Uno scorcio del castello di Gagliano Castelferrato, singolare rocca fortificata nell'ennese. Le fotografie sono di ReportageSicilia |
Qui, il susseguirsi delle diverse dominazioni ha generato fortilizi di diversa datazione e nei quali è spesso riconoscibile una variabile e complessa stratificazione architettonica, dall'epoca fenicia a quella borbonica.
Non pochi sono poi i castelli dei quali rimangono pochissimi resti edilizi o semplici citazioni letterarie di storici e viaggiatori dei secoli passati: quei ruderi e quelle notazioni ricordano le tante battaglie combattute nei secoli per il controllo di pezzi della Sicilia.
Uno dei più singolari castelli ci sembra essere quello, nell'ennese, di Gagliano Castelferrato: simile per certe sue caratteristiche a quello di Sperlinga, ma ancora meno conosciuto e visitato.
Costruito in perfetta simbiosi con l'ambiente naturale - tre concatenate e frastagliate rupi incombenti sul quartiere della Chiesa Madre - il castello ha più l'aspetto di una rocca fortificata.
L'intero complesso è un perfetto incastro di opera edilizia - muraglioni, intagli nelle roccia, vasti ipogei - e azione millenaria di una natura che ha modellato pinnacoli rocciosi e lisce pareti a strapiombo.
"Come nel caso di Sperlinga - ha scritto Ferdinando Maurici in "Castelli medievali in Sicilia" ( Sellerio editore Palermo, 1992 ) - anche per il castello di Gagliano non è possibile proporre una cronologia attendibile.
Le parti in muratura superstiti non presentano elementi architettonici particolari o tipici e per gli ipogei si pongono i problemi di tutti i siti rupestri con caratteristiche in qualche modo analoghe.
E' però ipotizzabile che il complesso venisse realizzato in tempi e fasi differenti e che l'edificio rettangolare costruito nella spaccatura fra le rupi ed il muro che delimita il cortile siano successivi agli ambienti ipogeici.
Per questi ultimi è tentazione fortissima una collocazione cronologica in età bizantina: ancora una volta, però, solo una migliore conoscenza complessiva del trogloditismo medievale siciliano potrà rafforzare con elementi più solidi questa che necessariamente resta solo un'impressione ed un'ipotesi di lavoro"
Da anni, il complesso fortificato di Gagliano Castelferrato attende un pieno recupero strutturale ( con una spesa stimata in una decina di milioni di euro ), utile anche ad accrescere la sua fruizione turistica e l'eventuale utilizzo per eventi culturali.
Il Comune ha acquistato in passato l'immobile dagli ultimi proprietari e realizzato mirati interventi di ristrutturazione: una nuova scalinata d'accesso, il consolidamento di alcuni ambienti di servizio e di una parte delle mura esterne.
Resta aperto il nodo del completo restauro, della pulizia interna dalla vegetazione infestante e dello studio e della messa in sicurezza delle numerose cisterne e degli ambienti sotterranei dell'area fortificata.
All'interno di questo singolare castello - un tempo soppalcato con strutture lignee - resistono ancora poche mattonelle maiolicate ed i segni di un utilizzo residenziale strettamente connesso a quello militare.
Non è escluso che gli eventuali interventi di restauro possano restituire qualche traccia architettonica di pregio, testimonianza della secolare vita in questa rocca fortificata.
Di certo, prima dell'acquisto da parte del Comune, sono scomparse alcune opere di scultura: fra queste, un'elegante testa leonina finita in chissà quale salotto di promotori dell'antiquariato clandestino.
Costruito in perfetta simbiosi con l'ambiente naturale - tre concatenate e frastagliate rupi incombenti sul quartiere della Chiesa Madre - il castello ha più l'aspetto di una rocca fortificata.
L'intero complesso è un perfetto incastro di opera edilizia - muraglioni, intagli nelle roccia, vasti ipogei - e azione millenaria di una natura che ha modellato pinnacoli rocciosi e lisce pareti a strapiombo.
Le parti in muratura superstiti non presentano elementi architettonici particolari o tipici e per gli ipogei si pongono i problemi di tutti i siti rupestri con caratteristiche in qualche modo analoghe.
E' però ipotizzabile che il complesso venisse realizzato in tempi e fasi differenti e che l'edificio rettangolare costruito nella spaccatura fra le rupi ed il muro che delimita il cortile siano successivi agli ambienti ipogeici.
Da anni, il complesso fortificato di Gagliano Castelferrato attende un pieno recupero strutturale ( con una spesa stimata in una decina di milioni di euro ), utile anche ad accrescere la sua fruizione turistica e l'eventuale utilizzo per eventi culturali.
Il Comune ha acquistato in passato l'immobile dagli ultimi proprietari e realizzato mirati interventi di ristrutturazione: una nuova scalinata d'accesso, il consolidamento di alcuni ambienti di servizio e di una parte delle mura esterne.
Resta aperto il nodo del completo restauro, della pulizia interna dalla vegetazione infestante e dello studio e della messa in sicurezza delle numerose cisterne e degli ambienti sotterranei dell'area fortificata.
Non è escluso che gli eventuali interventi di restauro possano restituire qualche traccia architettonica di pregio, testimonianza della secolare vita in questa rocca fortificata.
Di certo, prima dell'acquisto da parte del Comune, sono scomparse alcune opere di scultura: fra queste, un'elegante testa leonina finita in chissà quale salotto di promotori dell'antiquariato clandestino.
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