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domenica 6 ottobre 2013

LE PRIMORDIALI EOLIE DI GIAC CASALE

Spume marine sulle nere scogliere laviche delle Eolie.
L'immagine fa parte di una serie di scatti
dell'arcipelago firmati dal fotografo Giac Casale.
Il reportage corredò un articolo di Guido Gerosa
pubblicato nel 1964 in un supplemento speciale
dal settimanale "Epoca"  

Una vegetazione aspra e battuta dai venti; rocce di lava ed ossidiana, con striature tortuose e taglienti; facciate di vecchie case impregnate della calda luce del pomeriggio; cave di pomice dal candore abbagliante, simile a quello di un ghiacciaio; fondali marini che brillano di luce purissima, mischiata alla luce azzurrata di un cielo autunnale; faraglioni rocciosi simili a montagne galleggianti, investiti dalle onde e dalle spume; barche splendenti di colori, lucenti come lacca al sole e - ancora - case bianche, nitide e perfette, in un paesaggio ora arido e selvaggio, ora fertile ed accogliente.

L'isola di Filicudi
fronteggiata dal cono montagnoso
 di Alicudi

Questo mondo plasmato da una natura ancora padrona dell'ambiente è quello delle isole Eolie; a mostrarlo è un reportage fotografico che risale al 1964.
Quelle immagini ora riproposte da ReportageSicilia vennero pubblicate in un numero speciale del settimanale "Epoca", intitolato "l'Italia meravigliosa" con testi dello scrittore e giornalista Guido Gerosa.

Architettura e vegetazione spontanea a Lipari

In una breve prefazione alle fotografie - accreditate a Giac Casale, noto per la sua passione per il jazz e padre della cantante Rossana Casale - Gerosa scriverà così delle Eolie di allora:
"Il paesaggio vi appare veramente omerico: le monumentali masse grigie parlano di un mondo perduto, quando queste pietre erano squassate dalla furia dei vulcani e le pareti a picco strapiombavano sul mare ruggente e le caverne misteriose erano popolate da mostri...".

Le bianche cave di pomice a Lipari

Questa descrizione trova nelle fotografie di Giac Casale - scattate forse in una stagione autunnale - una puntuale corrispondenza di contrasti, di luci e di colori: in questi scatti, le Eolie restituiscono il loro volto reale, lontano da più facili ed oleografiche letture turistiche.

Suggestioni classicheggianti
nell'architettura di una

residenza eoliana

Ancora dieci anni dopo quel reportage di "Epoca", la scrittrice milanese Gin Racheli - un'antesignana della difesa e della salvaguardia delle isole minori italiane - avrebbe così descritto l'arcipelago tirrenico:
"Le Eolie sorgono dal mare come visioni incantate: orizzonti infiniti, meravigliosi colori danno, soprattutto nelle giornate di brezza marina, un'intensa suggestione alle albe e ai tramonti.
Scogli vulcanici che emergono dalle acque e si innalzano al cielo, ricamati e traforati come antichi preziosi pizzi, castelli medievali, truci cavalieri che compaiono all'improvviso, sembianze di animali e di mostri: il tutto crea, particolarmente al calare della sera, un mondo magico.

La tormentata composizione vulcanica
delle rocce delle isole

Rocce scoscese si alternano a valloni a volte tormentati, a volte lisci, sempre definiti da alte pareti che cadono a strapiombo sul mare: montagne vulcaniche ammantate di colori che vanno dal rosso e giallo dello zolfo, al nero dell'ossidiana, al bianco della pomice.
Improvvise vedute di coste inaccessibili, grotte di un azzurro intenso, profondo, piccole pittoresche insenature formate da acque chiare e trasparenti come cristallo.

Due esempi di architettura delle Eolie
fissati 50 anni fa dall'obiettivo di Giac Casale

Le isole Eolie sono il regno incontrastato di Efesto. 
Qui sorgono i vulcani, qui il fuoco sgorga dalla terra e dal mare; qui le forze primigenie della natura - aria, acqua, terra, fuoco - si manifestano con evidenza continua...". 

     
Oggi le Eolie - malgrado la massiva diffusione del turismo - continuano ad offrire scenari che testimoniano la loro sconvolgente origine vulcanica.

Faraglioni simili a montagne galleggianti:
una similitudine favorita
dalla prospettiva dello scatto
sul blu intenso del mare

Se si avrà la voglia di visitarle in pieno autunno o d'inverno, si avrà l'occasione di scoprirne quel volto autentico di isole dominate dalla forza della natura.

Isolani e turisti in attesa di imbarco
sulla nera spiaggia di Stromboli

Gli accesi colori di una barca eoliana.
Sulla prua, spiccano le "cubie": gli occhi che
vigilano sulla sicura navigazione
 dell'imbarcazione

Lo scoglio di Strombolicchio
nella composizione astratta
di Giac Casale


    

  

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