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mercoledì 1 maggio 2019

RENATO GUTTUSO ALLA VUCCIRIA IN UN FOTOREPORTAGE DI ANSELMO CALACIURA

Renato Guttuso alla Vucciria.
L'artista aveva da poco completato
l'omonima opera pittorica dedicata
allo storico mercato di Palermo.
Le fotografie riproposte da ReportageSicilia
furono scattate da Anselmo Calaciura, opera citata
Renato Guttuso eseguì la "Vucciria" nell'autunno del 1974 nel suo studio lombardo di Velate, dopo un lungo lavoro di documentazione sul campo.
L'artista di Bagheria, pur conoscendo molto bene gli scorci ed i personaggi del mercato, preparò la sua opera sulla base di centinaia di fotografie da lui stesso scattate nel dicembre del 1973.
Tre anni dopo, il quadro fu pronto per essere donato dall'Università degli Studi di Palermo




Nel frattempo, Guttuso ebbe modo di ritornare spesso alla Vucciria, sotto l'ala protettrice di Isidoro Canfarotta, "storico frequentatore della Vucciria - ha scritto Fabio Carapezza Guttuso - e conoscitore dei suoi più reconditi segreti e codici di comportamento".




Fu in occasione di uno di questi ritorni tra i vicoli e la piazza del mercato palermitano che Guttuso si sottopose ad un reportage fotografico per la rivista "La Gazzetta della Fotografia", edita dalla ditta Angelo Randazzo SPA.
Autore degli scatti fu Anselmo Calaciura, scrittore, giornalista ( prima al "Giornale di Sicilia" e poi, da direttore, all'"L'Ora" ) e lui stesso valente fotoreporter.




Le immagini furono pubblicate nel febbraio del 1976, quando la  "Vucciria" di Guttuso poteva dirsi completata, con un breve testo di presentazione del giornalista del "Giornale di Sicilia" Giuseppe Servello.
Riproponiamo quella cronaca e le fotografie di Calaciura, per sopperire alle difficoltà di ricerca di quella rivista palermitana. 

"A Palermo la stagione invernale è fatta di lunghe piogge, rare sono le giornate di fredda tramontana.
Se Mallarmé fosse venuto ad insegnare inglese da queste parti invece che in Provenza, avrebbe egualmente scritto quel bellissimo verso che dice:

'L'hiver, saison de l'art serein, l'hiver lucide'

Ma l'inverno palermitano molto spesso porta in dono giornate di sole pieno, ed allora è lucido e sereno come una mattina di aprile.
In un giorno di queste incoronazioni solari accadde di ritrovarci in tre per un servizio giornalistico, un modo di definizione tecnica che prevede un tema generico e non gli esiti imprevisti.
Il protagonista dell'incontro era Renato Guttuso, ad Anselmo Calaciura spettava la parte di reporter fotografico, a me quella di raccontare le ragioni di un'insolita passeggiata in uno dei quartieri più popolari di Palermo, la Vucciria.




Guttuso aveva dipinto il grande quadro che porta appunto il titolo di 'Vucciria' e camminando con noi fra i vicoli del mercato avrebbe dovuto dire le ragioni che lo avevano spinto a dipingerlo.
Per quegli esiti imprevedibili di tutti, o quasi, i servizi giornalistici avvenne che la passeggiata si trasformasse in un'operazione di regia piuttosto che in una vera e propria intervista.
Del resto era logico.
Guttuso è attore e strappa le immagini prima ancora delle parole.
Anzi, alle parole si prestava un pò pigramente e i suoi spessori di colore si traducevano con più immediatezza sul negativo della pellicola e di meno sullo schermo della memoria.
Non credo che a Calaciura sia stato difficile muoverlo in mezzo a quella confusione di voci, di suoni e di caleidoscopiche merci.
Il protagonista accettava i suggerimenti e poi recitava a braccio, come se seguisse le cadenze di un concordato copione.
La macchina fotografica lo fermava nei momenti culminanti, quando era sulla cima di una fase del discorso.
Poi lo inseguiva davanti ad una macelleria oppure a fianco dei banconi dove i pesci e le olive formavano surreali architetture.
In questa rapida corsa attraverso il mondo della 'Vucciria' non ci sono stati impacci e resistenze.




Calaciura si preoccupava che nell'economia delle composizioni qualcosa potesse sfuggirgli.
Cambiava obiettivi, macchine, modi di angolazione.
Scartocciava pellicole e manovrava tra la folla.
Qualcuno riconosceva il personaggio ma non dava fastidio; anzi, si metteva da canto e favoriva la rapida regia.
E dopo un'ora tutto era finito.
Adesso le immagini fotografiche sono qui, sotto gli occhi di tutti.
Non tutte, naturalmente.
Sono state scelte, per questa rivista, solo quelle che in sintesi potevano dare un effetto di racconto logico e conseguente; le altre si sono dovute accantonare.
Ed è un peccato, perché anche dietro le variazioni di ognuna di esse c'erano particolari da non perdere.
Ma il gusto della vita rumorosa di un crocicchio vitale di Palermo non si è perduto e, senza presunzione, rimane sulla retina a fianco della 'Vucciria' di Guttuso" 



1 commento:

  1. Grazie per la continua ricerca di articoli (e foto, soprattutto foto!) interessantissimi sulla storia, i costumi e l'arte della Sicilia.
    Chissa' se potremo fare lo stesso tra una ventina d'anni su quello che sta accadendo in questo periodo... Io spero di si'.

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