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lunedì 19 ottobre 2020

GLI INSOSTENIBILI ONERI DELLE SFARZOSE VILLE DI BAGHERIA

Il prospetto di villa Larderia,
a Bagheria, privo di balconi.
Foto tratta da "Le ville di Palermo",
opera citata


Sontuose ville punteggiarono la piana agricola di Bagheria soprattutto nel secolo XVIII, quando le famiglie aristocratiche del tempo gareggiarono in sfarzosità nel costruire scenografiche dimore di villeggiatura, non lontano da Palermo.

Sembra che il costo di villa Palagonia - una delle più note residenze bagheresi del periodo - abbia superato quello di qualsiasi altra coeva villa palermitana, con l'utilizzo di materiali pregiati e di opere di scultura mai prima esibite in edifici rurali.

Capitava così che i proprietari abituati all'impiego del marmo di Billiemi e di complessi apparati decorativi non riuscissero a terminare l'originario progetto della villa, dilapidando i propri averi nell'acquisto del materiale e nel pagamento di operai ed artigiani.

E' quanto forse accadde - secondo quanto riferito nel 1965 da Gioacchino Lanza Tomasi - per villa Larderia, oggi inglobata nel centro urbano di Bagheria ed i cui lavori furono interrotti dalla famiglia Moncada nel 1753, pochi mesi dopo l'apertura del cantiere.

Lanza Tomasi ricordò così le dissennate spese economiche sostenute per la costruzione di molte dimore di villeggiatura nel palermitano:

"La villa Larderia costruita verso la metà del Settecento - si legge in "Le ville di Palermo", Edizioni "Il Punto", Palermo - è l'unico esempio di residenza a pianta stellare che s'incontri nel palermitano.

Essa rimase incompiuta, in quanto dopo l'apertura del Corso Butera, i suoi spazi vennero subito occupati dalle nuove arterie bagheresi e la fabbrica sbozzata, passò presto in mano di una congregazione religiosa.

Le membrature superstiti del finestrone, i timpani e le mensole, che non ricevettero mai i balconi, ne fanno un relitto suggestivo ed imponente.

L'incompletezza delle fabbriche non è un fatto raro in una società che stentava a misurare le sue reali forze economiche, molte fra le ville maggiori furono costruite ( e potevano arrestarsi spossate per esaurimento di questi temporanei rinsanguamenti ) con le doti delle ereditiere, da famiglie i cui patrimoni erano da tempo impegnati in soggiogazioni"

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