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lunedì 22 febbraio 2021

L'ANIMA ANTICA DI SEGESTA IN UNA PAGINA DI ARNALDO FRACCAROLI

Il tempio di Segesta.
Fotografia di Patrice Molinard
pubblicata nel 1955 nell'opera "La Sicile"
edita a Parigi da Del Duca


Giornalista, scrittore, biografo, commediografo e sceneggiatore, Arnaldo Fraccaroli ( 1882-1956 ) è stato soprattutto un grande viaggiatore, visitando e scrivendo su quotidiani e riviste italiane da ogni parte del mondo. Negli anni Cinquanta, capitato in Sicilia, dinanzi alle solitarie architetture del tempio e del teatro di Segesta, individuò così l'anima di uno dei più suggestivi luoghi della civiltà dell'Isola:

"Ecco a poca distanza da qui le rovine di quella che fu la città di Segesta, mille anni prima di Cristo. Guerre, devastazioni, gli uomini, il tempo, ne hanno fatto scomparire tutto, quasi anche il nome. A ricordarne la splendente grandezza restano solo due monumenti: il chiaro limpido aereo maestoso Tempio dorico, che è fra i più belli del mondo antico, ancora mirabilmente saldo nella struttura su trentasei venerande colonne, la trabeazione intatta e i due frontoni: e il teatro scavato nella roccia, con la scena aperta in faccia al mare, spettacolo anche senza rappresentazione.

Sono rimasti soli, nella sovrana imponenza del panorama. Tutto è crollato intorno, tutto è sparito, meno questi: il tempio, cioè la fede: il teatro, cioè l'Arte. La città è stata travolta: sopravvive l'anima..."

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