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venerdì 22 luglio 2022

LA ROTTA DI SIMENON SULLE ACQUE DELLO STRETTO, PASSAGGIO FRA ORIENTE ED OCCIDENTE

Pesca del pesce spada
sullo Stretto di Messina.
Foto di Alfredo Camisa tratta da
"Lo Stretto di Messina e le Eolie"
edito da LEA, 1961, Roma


Fu durante l'estate del 1934 che lo scrittore e giallista francese di origine belga Georges Simenon compì una crociera lungo le rotte del Mediterraneo; da Porquerolles - la più grande delle isole Hyères, in Provenza - alla Tunisia, incrociando l'isola d'Elba, Messina, Siracusa e Malta. Il taccuino di quel viaggio  - intitolato "Mare nostrum ou La Méditerranée en goèlette", all'epoca pubblicato a puntate sul settimanale francese "Marianne"  - è stato editato nel 2019 da Adelphi con il titolo "Il Mediterraneo in barca". Il viaggio di Simenon lo portò a solcare lo stretto fra Sicilia e Calabria: uno dei luoghi topici del Mediterraneo e della sua storia, scorciatoia spesso insidiosa fra Oriente ed Occidente, capace di suggestionare lo scrittore proveniente da terre e mari lontani e diversi:

"Ieri sono passato fra Scilla e Cariddi. E ho la tentazione di cimentarmi, su questo argomento, in una pagina poetica infarcita di erudizione. Sarebbe più facile che dirvi: lo stretto di Messina è... è uno stretto, ovviamente! Da una parte c'è la Sicilia, con una città tutta bianca e l'Etna sullo sfondo del cielo. Dall'altra parte c'è la Calabria. Ma è soprattutto - ed è sempre stato - il confine tra due mondi. Fino a Messina siete più o meno a casa, e le cose hanno ancora il loro valore, le parole come la luce, i colori come i sentimenti. Oltre Messina, a dispetto della Grecia, è già un'altra cosa, è il Mediterraneo avanti Cristo, è l'Oriente, i popoli in marcia, le razze in pieno fermento. Immaginate adesso, all'ingresso dello stretto, due correnti contrapposte, le famigerate correnti di Scilla e Cariddi, che creano turbolenze tali che il mare assume l'aspetto di un calderone. Gli stessi piroscafi riescono a passare solo con grande precauzione. Ora, è di qui che sono venuti i Fenici, e poi i Greci... e passando per di qua la cultura è arrivata in Occidente...

... Non sono altro che due vortici d'acqua calma e iridescente dello stretto, e tutt'intorno i pescatori danno la caccia al pesce spada come se il mare non fosse mai servito a nient'altro..."

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