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mercoledì 5 maggio 2021

L'IMPREVEDIBILE ELOGIO DEI GUIDATORI PALERMITANI DI UNA GIORNALISTA INGLESE

Piazza Pretoria, a Palermo,
assediata dalle automobili.
La fotografia di Enzo Sellerio
venne pubblicata
nel giugno 1964 da "Panorama"


Tre anni prima che un film di Roberto Benigni sancisse in maniera definitiva che la piaga più grave di Palermo è il traffico ( "tentacolare e vorticoso", secondo una celeberrima battuta ) la giornalista inglese Gay Marks - all'epoca residente nel capoluogo dell'Isola - ricordò che quella "piaga" faceva da tempo parte del folklore della Sicilia. In "Le mie isole. Divagazioni semiserie di una inglese in Sicilia", edito nel 1988 da La Zisa, la Marks diede però della questione una sorprendente interpretazione; tanto più inaspettata perché - come sottolineato dalla stessa giornalista - "noi inglesi ci vantiamo di essere i migliori autisti del mondo":

"... Non posso fare a meno di menzionare il famigerato traffico palermitano, ormai entrato nel folklore dell'isola insieme a 'ciuri ciuri', il carretto siciliano, il mare e così via. Diversamente dal turista inglese che resta semplicemente senza parole davanti allo spaventoso spettacolo del traffico, io sono riuscita a raggiungere una specie di intesa con le automobili; da tempo ho smesso di avvilirmi e di disperarmi e ho cominciato invece a cercare i suoi lati positivi. Talvolta sono davvero affascinanti.

L'altro giorno, per esempio, sono rimasta incantata dal ragno che scendeva dall'alto del parabrezza a pochi centimetri dai miei occhi. Ero rimasta ferma così a lungo nel traffico che questo aveva avuto il tempo non solo di costruire tranquillamente la sua tela, ma anche di scendere per un giro di esplorazione senza il minimo timore di essere interrotto o disturbato. 



Le attese in macchina offrono anche la possibilità di osservare a fondo i cittadini. Contrariamente a quello che si dice all'estero o anche nel nord Italia, ritengo che i palermitani siano degli ottimi guidatori. Non ci vuole niente a portare la macchina in una strada larga e poco frequentata, ma manovrare in un vicolo in pochi centimetri di spazio come siamo costretti a fare qui è tutta un'altra cosa, che richiede una destrezza non indifferente. Non solo; noto che la stragrande maggioranza dei palermitani riesce a rimanere calma nonostante lo stress; che non esce fuori dalla macchina alla prima occasione per ammazzare chi gli ha tagliato la strada...

... Non ci sono dubbi che l'inglese trovi notevoli difficoltà nel guidare a Palermo, proprio perché gli mancano le doti dell'inventiva e della fantasia al volante. Se il palermitano è scorretto nel guidare ( e non c'è dubbio che lo sia ) è perché è costretto ad esserlo. In condizioni che fanno rizzare i capelli ad uno straniero egli, il palermitano, riesce non solo a sopravvivere ma persino ad andare avanti...

... La macchina mi sembra un ottimo simbolo di quella forza e determinazione essenziale per riuscire a Palermo..."



  

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