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mercoledì 18 gennaio 2023

S.MARCO D'ALUNZIO, UNA BELLEZZA RACCONTATA DA POCHI

Scorci di S.Marco d'Alunzio.
Fotografie attribuite ad
"Assessorato Regionale al Turismo",
opera citata


Soltanto nel 2018 S.Marco d'Alunzio, borgo messinese che dal monte Rotondo guarda le isole Eolie e la costa tirrenica fra Cefalù e Capo d'Orlando, ha meritato le attenzioni di un saggio dedicato alle attrattive dell'Isola. In "Borghi di Sicilia", curato da Fabrizio Ferreri ed Emilio Messina ( Dario Flaccovio Editore ), Marinella Priola vi ha evidenziato le attrattive del paesaggio e delle case, delle chiese, dei monasteri, dei palazzi e dei  monumenti costruiti in buona parte con la locale pietra di marmo "Rosso San Marco". Uno dei pochi precedenti reportage dedicati a questa località che appartiene al circuito de "I Borghi più belli d'Italia" risale al giugno del 1979. Lo pubblicò insieme alle due fotografie riproposte da ReportageSicilia la rivista "Sicilia" edita dall'Assessorato Regionale al Turismo, a firma di Salvatore Di Fazio



"S. Marco d'Alunzio, tra i più antichi paesi della Sicilia - scrisse Di Fazio - è un branco di case piccole e basse, addossate e aggrappate sull'omonimo colle, arso e arrotondato come duna del deserto, combattuto dallo scirocco, sbiancato dal sole, inebriato di luce in estate, in inverno, invece, grigio e ovattato spesso da sbuffi e svolazzi di nebbia, dietro a cui si nasconde col suo fascino e con la coorte dei suoi misteri. Qua e là campanili e brandelli di torri, superbe rovine di opprimenti dominazioni, mura poderose e cascanti, ruderi di castelli, di templi, di conventi, di case signorili: fantasmi di civiltà sepolte e fossilizzate: quella araba, quella normanna, quella bizantina, quella pagana o cristiana, la storica e la preistorica. All'interno dell'abitato strade strette e sfuggenti, serpeggianti tra file di ballatoi, archi, sottopassaggi, finestre piccole e grinzose, dalle quali si sporgono volti bruni e curiosi di ragazze more, donne anziane vestite di nero tra vasi di basilico e grassi cespugli di garofani rossi, bianchi, screziati. Decine di secoli di storia sono passati tra il groviglio di tetti, vicoli ripidi e scalinate anguste; tra i frantumi di palazzi che ospitarono principi... Splendore e miseria, passato e presente, eterno contrasto di uomini, ranghi, condizioni sociali, civiltà e concezioni di vita diverse: S.Marco, bellissima e sola come le madonne del Serpotta nella chiesa del Salvatore fuori l'abitato..."

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