Nei confusi anni che seguirono il secondo dopoguerra, il destino dei siciliani sembrò essere sospeso fra le speranze di un riscatto sociale ed economico - prospettato dal governo dell'Autonomia - ed il retaggio di vecchi ritardi nello sviluppo dell'isola.
Palermo diventò allora insieme il centro di quella possibile rinascita - presto condizionata ed inquinata dalle logiche clientelari e mafiose - ed un luogo dove quell'antica povertà metteva in strada personaggi figli del clima insieme di aspettativa e di miseria.
Uno di questi è la figura femminile della "sonnambula" di strada, dispensatrice di numeri del lotto e veggente di fortune e disgrazie private.
Sembra che il numero di queste donne, in città, non fosse irrilevante, al pari di quello di guaritori, "spicciafaccende", raccoglitori di cartone e ferro ed altri personaggi di quell'umanità disperata raccontata allora da Danilo Dolci.
L'immagine riproposta da ReportageSicilia - senza attribuzione dell'autore - è tratta dal settimanale "Cronache" del 31 maggio del 1955.
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