Translate

giovedì 3 febbraio 2022

SCIASCIA E L'ACQUA ARABA DI SICILIA

"U canali",
fontana nel centro storico
di Petralia Sottana.
Foto Ernesto Oliva-ReportageSicilia


"Nel 1844 - ha scritto Leonardo Sciascia  ( in "Perché la Sicilia soffre la sete", Corriere della Sera del 12 luglio 1983 )  Palermo aveva quotidianamente 165 litri di acqua per abitante. C'è da credere che esulterebbe, ad averne oggi altrettanti. Londra ne aveva allora 132, Dublino 115, Genova 74, Vienna 65. Soltanto Parigi, Glasgow, Digione e Roma ne avevano di più ( Roma tanto di più: 1000 ). All'aumento della popolazione non ha corrisposto la ricerca e l'adduzione di altre acque, di cui il territorio intorno è ricchissimo. In certi paesi della Sicilia è avvenuto addirittura il contrario: la dispersione o privatizzazione di quelle che già per uso pubblico c'erano. Con notevole approssimazione al vero, si può affermare che dalla dominazione araba ai nostri giorni una ricerca delle acque sotterranee non è stata più fatta in Sicilia. E sono quasi tutti nomi arabi, infatti, quelli delle sorgenti e delle contrade in cui si trovano..."


Nessun commento:

Posta un commento