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martedì 10 dicembre 2013

AVVENTORI MESSINESI DELLO STOCCO ALLA GHIOTTA

Un cliente della scomparsa trattoria
"Don Pinuzzu" di Messina
alle prese con un piatto
di "stocco alla ghiotta".
La fotografia è di Alfredo Camisa
ed insieme alle altre
riproposte da ReportageSicilia
è tratta dall'opera "Lo Stretto di Messina
e le Eolie" edita nel 1961
dall'Automobile Club d'Italia
per la collana "Italia nostra"

Esistono ancora, specie nelle strade dei quartieri più vicini ai porti - a Palermo come a Messina, a Trapani come a Catania - con insegne nascoste alla vista o addirittura inesistenti: le trattorie dove si mangia buon pesce a prezzi familiari sono ancor oggi una delle risorse più preziose per i buongustai delle città costiere siciliane.
La scoperta di questi locali - che qualcuno ama ancora definire "taverne" - è ormai facilitata da Tripadvisor, al punto che c'è da sperare che la popolarità virtuale non finisca col metterne a rischio la spartana vocazione alla buona ed economica cucina.



Una cinquantina di anni fa - in tempi di semplice passaparola e di esperienza diretta di ciò che veniva servito in tavola - il fotografo bolognese Alfredo Camisa si ritrovò a documentare gli avventori della trattoria "Don Pinuzzu" di Messina, della quale oggi non rimane più traccia.
Gli scatti di Camisa vennero pubblicati nel volume "Lo Stretto di Messina e le Eolie", edito nel 1961 dall'Automobile Club d'Italia per la collana "Italia nostra", con testi del poeta messinese Bartolo Cattafi ( nello stesso volume sono presenti altre straordinarie immagini di avventori di un bar della costa ionica dell'isola ).


All'interno di "Don Pinuzzu", il reportage di Camisa racconta in maniera realistica e senza compiacimenti formali il mondo di personaggi che animava i tavoli della taverna: "fiaccherai, pescatori, marinai e facchini mischiati ad attori di teatro, aristocratici buongustai e turisti avveduti", secondo la definizione di Bartolo Cattafi.
Lo stesso poeta di Barcellona Pozzo di Gotto indica nello "stocco alla ghiotta" il piatto forte della trattoria, secondo quella propensione della cucina messinese alla preparazione di piatti a base di pesce: quasi un doveroso tributo al mito locale di Colapesce.
Tonni, pesce spada, "spatole", sauri, aragoste e pesce azzurro sono del resto solo alcune delle circa 150 varietà ittiche provenienti dallo Stretto.



Insieme allo "stocco alla ghiotta" ( il termine ghiotta indica un piatto unico, di solito composto da pesce destinato al consumo dei pescatori durante le uscite in mare, arricchito da cipolle, olive, capperi, patate e pomodori ), altra specialità messinese sono gli involtini di pesce spada, conditi con pane grattugiato tostato in padella con olio, aglio e prezzemolo tritati, sale e pepe. 
Di quei sapori e di quei profumi, le fotografie di Camisa restituiscono il clima di informale godimento degli avventori di "Don Pinuzzu", fra grezze tovaglie bianche e pesanti bicchieri di malvasia.    
  

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