Piattaforma petrolifera a Lampedusa nel 1978. Fotografia di Enzo Mancini, opera citata nel post |
Nelle prime settimane del 1978, le ferrosa mole di una piattaforma petrolifera fece la sua comparsa a Lampedusa, a poche centinaia di metri dalla punta di Taccio Vecchio, lungo la costa settentrionale dell'Isola.
La piattaforma, di proprietà dell'Agip, avrebbe dovuto accertare la presenza di petrolio nelle profondità dei fondali: una missione che preoccupò non poco i pescatori lampedusani, per il timore di sversamenti inquinanti nel loro mare.
Le ricerche, avviate in quei mesi anche al largo di Capo Granitola, nel trapanese, non diedero i risultati attesi; Lampedusa salvò così il suo ambiente marino e l'economia locale basata sulla pesca e sul turismo.
La presenza di quella piattaforma è testimoniata da una fotografia che venne pubblicata nello stesso 1978 da Enzo Mancini nel saggio "Le isole del sole. Natura, storia, arte, turismo delle Pelagie" edito da Mursia a Milano.
"... Numerosi sono gli incontri ( a Lampedusa, n.d.r ) - scrisse Mancini - con autentici miracoli scultorei in cui si è sbizzarrita madre Natura. Sono immagini fantastiche ma precise di animali preistorici giganteschi, teschi umani, un baffutto dio Nettuno che guarda severo ( un ammonimento? ) la deturpante piattaforma installata a meno di due miglia per le ricerche ( certamente inquinanti ) di sorgenti petrolifere in fondo al mare..."
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