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venerdì 2 marzo 2018

LE DIMENTICATE TARGA FLORIO AL PARCO DELLA FAVORITA

Le Maserati che presero parte
alla Targa Florio del 1939,
disputata sul circuito della Parco della Favorita.
Le fotografie sono tratte dalla rivista "L'Automobile",
pubblicata nel maggio di quell'anno
Dal 1937 al 1940, la Targa Florio visse uno dei suoi periodi più oscuri e oggi meno ricordati da studiosi ed appassionati della gara madonìta.
I Florio, dopo i fasti degli anni precedenti, erano all'epoca in pieno tracollo finanziario: una condizione così ricordata da Giuseppe Barone nel saggio "L'economia dei Florio - Una famiglia di imprenditori borghesi dell'Ottocento" ( Sellerio, Palermo, 1990 ):

"Ancora nel 1937, Vincenzo Florio avanzò una richiesta all'IRI per acquistare al prezzo di 8 milioni le 'sue' tonnare di Favignana e Formica per conto di un gruppo di 'imprenditori amici'.
Il direttore generale, Donato Menichella, fece sapere che il valore attuale degli stabilimenti era almeno di 15 milioni e che solo per 'deferenza alla famiglia' avrebbe potuto cederli per 12-13 milioni.
Secondo Menichella, Vincenzo si era reso promotore dell'iniziativa non già in proprio, 'perché in proprio non possiede nulla ed è perseguitato dai creditori e dagli strozzini', ma solo per strappare 'una qualche provvigione di 100-200 mila lire e forse un posto nel consiglio della società acquirente'; del resto, era noto che 'Ignazio sopporta con una certa dignità le ristrettezze finanziarie, mentre Vincenzo ricorrerebbe anche ad espedienti'"



Già nel 1933, l'organizzazione della Targa Florio era passata nelle mani del Real Automobile Club d'Italia.
L'edizione del 1936 si svolse ancora sulle Madonie, ma sulla distanza di due giri ( 144 chilometri ) e solo per le vetture di Turismo di serie. 
Vinse Costantino Magistri su Lancia, con una partecipazione ridotta di vetture in gara; dal 1937, la corsa venne quindi ospitata dal circuito allestito all'interno del Parco della Favorita di Palermo.
La gara venne inizialmente articolata sulla distanza di 316 chilometri, per complessivi 60 giri.
Sino al 1940, queste edizioni della Targa videro la quasi esclusiva partecipazione delle Maserati, che si affermarono con Francesco Severi e Giovanni Rocco - nel 1936 e nel 1937 - e con Luigi Villoresi nei due anni successivi.
Le immagini riproposte da ReportageSicilia si riferiscono alla Targa Florio corsa il 14 maggio del 1939 e furono pubblicate dalla rivista "L'Automobile", edita nel maggio di quell'anno dal Real Automobile Club d'Italia.
Vi presero parte otto vetture della scuderia bolognese, che fecero di questa edizione della Targa una sorta di prova monomarca.


Una sosta ai box di Luigi Villoresi
Villoresi vinse percorrendo i 228 chilometri in 1.40'.15", alla media di 136, 445 km/h; alle sue spalle giunsero Piero Taruffi e Nando Barbieri.  
Con un'enfasi figlia della retorica fascista, l'anonimo articolista così commentò le immagini scattate nella zona dei box del circuito:


"La trentesima Targa Florio-III Coppa Principe di Napoli, si è svolta sul magnifico nuovo circuito della Real favorita in un'atmosfera di particolare entusiasmo.
Una gara spettacolare, velocissima, palpitante, favorita dall'entusiasmo del pubblico che è accorso numerosissimo ad assistervi; una gara che pur non avendo visto in linea che una sola Casa, ha avuto, per virtù di piloti, momenti di viva emozione per la durezza e lo stile con cui è stata decisamente condotta..."

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