“L’insieme edilizio di un paese come Ganci o Geraci o Polizzi o Gratteri o Isnello, per non citare che i centri minori, impressiona per la sua bellezza, per una sua coerenza stilistica. Anche se si tratta di una bellezza più simile a quella di una conchiglia, o di una qualche forma di vita naturale, che non a quella di un’opera d’arte. E’ il prodotto del continuo lavorio di una collettività nei secoli, le ultime case costruite ieri vestono di embrici e di pietre una struttura che fu identificata e scelta secoli prima, da coloro che stabilirono in quale luogo fondare il paese”.
La barocca chiesa di Santa Maria di Loreto a Petralia Soprana. La fotografia è di Ciganovic, in opera citata |
Con queste parole, Giovanni Guaita descrisse una
cinquantina di anni fa il carattere urbanistico dei paesi delle Madonie.
Sembra a ReportageSicilia che questa descrizione
possa riguardare ancora oggi anche le due Petralie – la Soprana e la Sottana – che del contesto
territoriale madonita ne rappresentano proprio i centri maggiori; e a dare forza
alla impressione contribuiscono le fotografie di questo post.
Gli scatti – eseguiti in tempi diversi, tra gli anni
successivi al 1945 e agli inizi degli anni Sessanta - sono firmati da Josip
Ciganovic e da Antonio e Giuseppe Collisani: il primo è il fotografo di origini
serbe spesso riproposto da ReportageSicilia, i secondi – padre e figlio – sono
invece personaggi centrali nella recente storia culturale delle due Petralie.
Gregge di pecore nei pressi dell'ex convento dei Cappuccini a Petralia Soprana, ancora in due scatti di Ciganovic |
Passanti dinanzi la chiesa della Misericordia a Petralia Sottana, nell'ultima fotografia di Josip Ciganovic del post |
Tutte le fotografie – quelle di Ciganovic tratte dal
I volume dell’opera “Sicilia” edita nel 1962 ( Sansoni-Istituto Geografico De
Agostini ), quelle dei Collisani dall’articolo di Gaetano Falzone edito da “le
Vie d’Italia” del maggio 1948 ed intitolato “Nel cuore delle Madonie-Petralia
Sottana” – hanno in comune la rappresentazione della storica edilizia dei due
paesi.
L'arco del campanile della chiesa madre di Petralia Sottana, in una fotografia di Giuseppe Collisani |
In essa la lavorazione della pietra, più che ad un’opera
architettonica, corrisponde e si integra alla vita geologica delle Madonie: una
continuità ambientale in cui uomini e animali di Petralia Soprana e Sottana
sembrano immergere più che in altri luoghi della Sicilia il corso delle loro
esistenze.
Il "balzo di canna", nel territorio di Petralia Sottana. La fotografia è di Antonio Collisani |