Un piccolo pupo ricevuto quando era bambino, fedele compagno dei suoi sogni notturni.
Il destino di Antonio Pasqualino ( 1931-1995 ) – il medico palermitano fondatore in città nel 1975 del Museo Internazionale delle Marionette http://www.museomarionettepalermo.it/, intitolato al suo nome – è stato forse segnato da quel regalo: un punto di partenza di una passione che lo avrebbe portato a collezionare, ordinare e studiare i pupi raccolti nell’isola degli anni Cinquanta fra ‘pupari’ e rigattieri siciliani.
Il destino di Antonio Pasqualino ( 1931-1995 ) – il medico palermitano fondatore in città nel 1975 del Museo Internazionale delle Marionette http://www.museomarionettepalermo.it/, intitolato al suo nome – è stato forse segnato da quel regalo: un punto di partenza di una passione che lo avrebbe portato a collezionare, ordinare e studiare i pupi raccolti nell’isola degli anni Cinquanta fra ‘pupari’ e rigattieri siciliani.
In seguito – grazie alla collaborazione della moglie danese, Janne Vibaek – Pasqualino avrebbe ampliato la sua collezione con marionette, burattini, ombre, attrezzature sceniche e cartelli, per un totale di oltre 3.000 pezzi da tutto il mondo.
Oggi quel patrimonio di tradizioni popolari – arricchito anche da marionette del nord Italia, europee, africane, vietnamite e del Rajastan - può essere ammirato all’interno del Museo palermitano di vicolo Niscemi.
Di fatto, la struttura che porta il nome del medico-studioso è l’istituzione culturale dal maggiore respiro internazionale vantato da una città dove le odierne cronache culturali vivono un periodo di stagnazione.
All’opera ed alla figura di Antonio Pasqualino, a 17 anni dalla morte, è ora dedicato il documentario “L’infanzia di Orlandino. Antonio Pasqualino e l’Opera dei pupi”, che è insieme la storia della sua passione per i ‘pupi’ e della Palermo dello scorso secolo, nei decenni in cui maturò la progressiva perdita della tradizione dell’Opera, soprattutto nel decennio 1989-1999.
Il documentario, che verrà presentato giovedi 26 aprile alle 18.30 all’interno del Museo, è opera di Matilde Gagliardo – nipote di Antonio Pasqualino – e Francesco Milo.
L’opera, che ha vinto a Firenze il premio ‘Alida Valli’ come migliore Mediometraggio nell’ambito del ‘Festival Internazionale di Cinema e Donne’, raccoglie le testimonianze, fra gli altri, di Janne Vibaek, Mimmo Cuticchio, Gabriella Saladino, Francesco Agnello, Enzo e Nino Mancuso, Gioacchino Lanza Tomasi e Roberto Andò.
Determinante per la forza del racconto dedicato ad Antonio Pasqualino è il ricorso alle fotografie ed alle testimonianze familiari, ordinate dalla Gagliardo.
Così, la documentazione presente nell’”Infanzia di Orlandino” – in gran parte inedita e con preziosi spezzoni di spettacoli dell’Opera dei pupi – diventa anche un tributo a quella forma nobilissima di cultura popolare siciliana così amata da Pasqualino: uno studioso, così come lo ha ricordato recentemente il regista Roberto Andò, "capace di considerare il mondo del fantastico la cosa più seria creata dall'uomo".