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domenica 9 febbraio 2025

ARTE POPOLARE E DEVOZIONE NEGLI "EX VOTO" DEI PESCATORI E DEI MARINAI A SCIACCA

Fotografie
Ernesto Oliva-ReportageSicilia




"Il 26 novembre 1855 verso le ore 5 e mezza p.m. lo schifaccio siciliano Madonna del Soccorso naufragò sulla costa del Gozo di Malta al capo San Dimitri per un violento colpo di vento. Tutto il carico di legno andarono perduti e la ciurma insieme al capitano si sono salvati mediante l'intercessione della grande Vergine Maria del Soccorso"

La scritta che dopo 170 anni racconta la vicenda di un naufragio in mare avvenuto nelle acque maltesi di Gozo si legge in una delle 29 tavolette votive - note come "ex voto" - conservate all'interno della chiesa di Sant'Agostino, a Sciacca. La storia di queste piccole opere di devozione popolare, legate al culto locale della Madonna del Soccorso - patrona della cittadina agrigentina ( devozione diffusa soprattutto fra i pescatori ) - si deve alla mano di anonimi artigiani. 





Erano loro ad eseguire gli "ex voto" commissionati dagli equipaggi scampati a tempeste ed incidenti che ancora oggi rendono insidioso il lavoro in mare. Le tavolette visibili nelle due pareti adiacenti all'altare maggiore della chiesa di Sant'Agostino sono per lo più datate tra la fine del Settecento e la fine del secolo successivo. In passato, furono collocate in una parete vicina all'uscita dalla chiesa: la scomparsa di alcuni esemplari ha consigliato di cambiare il loro posizionamento.  In alcune tavolette, oltre alle indicazioni sull'evento occorso all'equipaggio delle imbarcazioni, si leggono gli acronimi "P.G.R" ( "Per Grazia Ricevuta" ) - o "V.F.G.A" ( in latino "Votum Fecit Gratiam Accepit""voto fatto, grazia avuta" ). 





Le iscrizioni presenti su questi ex voto lignei o in semplice tela permettono di identificare i nomi di alcune famiglie saccensi di marinai e pescatori, nonché dei luoghi in cui navigavano al momento del salvataggio attribuito ad un miracolo: oltre a Gozo, da Capo Calavà, nel messinese, a Terranova ( l'antico nome di Gela ), dal promontorio trapanese del Cofano al più lontano "canale di Napoli".  






Nel 1984Matteo Collura dedicò a questi "ex voto" di Sciacca alcune righe dell'opera "Sicilia sconosciuta. Cento itinerari insoliti e curiosi" ( Rizzoli EditoreMilano ):

"Gli "ex voto" superstiti bastano per dare un'idea di quest'arte popolare che seppe coniugare a forti tinte la drammaticità dell'evento con il manifestarsi della provvidenza, del miracolo, della grazia.






Le tavolette votive conservate nella chiesa di Sant'Agostino vanno dal 1700 alla fine del 1800. Assomigliano, nello stile, a quelle conservate nelle chiese costiere della Liguria. Alcune sono di grande effetto e drammaticità, altre appaiono dipinte con una certa ingenuità ed approssimazione..."  

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