Otto fotografie in bianco e nero di Pantelleria,
scattate nel 1958 con una oggi museale Kodak Duo 620 a soffietto.
Le immagini riproposte in questo post da
ReportageSicilia furono eseguite in modo amatoriale da Angelo Oliva, già autore
di altre vecchie fotografie isolane postate sul blog.
L’obiettivo di quella Kodak colse paesaggi e natura
di un’isola in cui la presenza dell’uomo – 54 anni fa - aveva ancora un sapore
quasi pionieristico. Fra filari di zibibbo e macchia composta da capperi, menta,
ulivi, erica, fico d'india, ginestra, agrumi e lentischio, la Pantelleria restituita
da quelle fotografie racconta la storia di una terra vulcanica dispiegata in
‘cuddie’ in cui la presenza dell’uomo è
integrata nell’ambiente naturale.
Una veduta dell'isola da Montagna Grande, con lo sfondo del mare del canale di Sicilia |
All’epoca di questi scatti, Pantelleria contava
all’incirca 10.000 abitanti e condizioni economiche e sociali ancora
pesantemente segnate dalle devastazioni del secondo conflitto mondiale: in una
ventina di giorni – fra maggio e giugno del 1943 – i panteschi videro
polverizzati dalle bombe alleate quasi 3.800 vani, l’80 per cento del totale
nell’isola.
Almeno un migliaio di loro viveva precariamente, all’interno di spelonche rocciose o alloggi di edilizia popolare fatiscenti; a causa di quelle condizioni, decine di famiglie in quegli anni decisero di emigrare dall’isola e molte cercarono fortuna nella bonifica delle terre pontine del basso Lazio.
Almeno un migliaio di loro viveva precariamente, all’interno di spelonche rocciose o alloggi di edilizia popolare fatiscenti; a causa di quelle condizioni, decine di famiglie in quegli anni decisero di emigrare dall’isola e molte cercarono fortuna nella bonifica delle terre pontine del basso Lazio.
Soltanto decenni dopo gli scatti proposti oggi da
ReportageSicilia, Pantelleria avrebbe dimenticato i guasti e le miserie
provocate dalla guerra, consegnando l’economia al turismo ed alla nutrita
rappresentanza di frequentatori e residenti “milanesi”; molti di loro sarebbero
diventati i nuovi proprietari dei dammusi e qualche architetto meneghino ne
avrebbe dettato addirittura le costose regole della ristrutturazione.
Quelle otto fotografie di Pantelleria del 1958 sono
oggi una piccola testimonianza dell’ambiente pantesco di allora, con i suoi
bisogni di progresso ed insieme con la sua identità primitiva di lontana isola
posta lungo la rotta fra Sicilia e Tunisia.
Due paesaggi costieri di Pantelleria nelle ultime fotografie realizzate nel 1958 da Angelo Oliva presentate in questo post da ReportageSicilia |
Bellissimo ed interessantissimo post. Emozionanti le fotografie, commovente testimonianza di una bellezza antica ed in gran parte perduta. Grazie Ernesto
RispondiElimina(Ale)
Passano gli anni ma non finisco mai di stupirmi delle infinite pagine di vita vissuta di Papà.
RispondiEliminaCarmelo