Una vegetazione aspra e battuta dai venti; rocce di lava ed ossidiana, con striature tortuose e taglienti; facciate di vecchie case impregnate della calda luce del pomeriggio; cave di pomice dal candore abbagliante, simile a quello di un ghiacciaio; fondali marini che brillano di luce purissima, mischiata alla luce azzurrata di un cielo autunnale; faraglioni rocciosi simili a montagne galleggianti, investiti dalle onde e dalle spume; barche splendenti di colori, lucenti come lacca al sole e - ancora - case bianche, nitide e perfette, in un paesaggio ora arido e selvaggio, ora fertile ed accogliente.
L'isola di Filicudi fronteggiata dal cono montagnoso di Alicudi |
Questo mondo plasmato da una natura ancora padrona dell'ambiente è quello delle isole Eolie; a mostrarlo è un reportage fotografico che risale al 1964.
Quelle immagini ora riproposte da ReportageSicilia vennero pubblicate in un numero speciale del settimanale "Epoca", intitolato "l'Italia meravigliosa" con testi dello scrittore e giornalista Guido Gerosa.
Architettura e vegetazione spontanea a Lipari |
In una breve prefazione alle fotografie - accreditate a Giac Casale, noto per la sua passione per il jazz e padre della cantante Rossana Casale - Gerosa scriverà così delle Eolie di allora:
"Il paesaggio vi appare veramente omerico: le monumentali masse grigie parlano di un mondo perduto, quando queste pietre erano squassate dalla furia dei vulcani e le pareti a picco strapiombavano sul mare ruggente e le caverne misteriose erano popolate da mostri...".
Questa descrizione trova nelle fotografie di Giac Casale - scattate forse in una stagione autunnale - una puntuale corrispondenza di contrasti, di luci e di colori: in questi scatti, le Eolie restituiscono il loro volto reale, lontano da più facili ed oleografiche letture turistiche.
Ancora dieci anni dopo quel reportage di "Epoca", la scrittrice milanese Gin Racheli - un'antesignana della difesa e della salvaguardia delle isole minori italiane - avrebbe così descritto l'arcipelago tirrenico:
"Le Eolie sorgono dal mare come visioni incantate: orizzonti infiniti, meravigliosi colori danno, soprattutto nelle giornate di brezza marina, un'intensa suggestione alle albe e ai tramonti.
Scogli vulcanici che emergono dalle acque e si innalzano al cielo, ricamati e traforati come antichi preziosi pizzi, castelli medievali, truci cavalieri che compaiono all'improvviso, sembianze di animali e di mostri: il tutto crea, particolarmente al calare della sera, un mondo magico.
Rocce scoscese si alternano a valloni a volte tormentati, a volte lisci, sempre definiti da alte pareti che cadono a strapiombo sul mare: montagne vulcaniche ammantate di colori che vanno dal rosso e giallo dello zolfo, al nero dell'ossidiana, al bianco della pomice.
Improvvise vedute di coste inaccessibili, grotte di un azzurro intenso, profondo, piccole pittoresche insenature formate da acque chiare e trasparenti come cristallo.
Le isole Eolie sono il regno incontrastato di Efesto.
Qui sorgono i vulcani, qui il fuoco sgorga dalla terra e dal mare; qui le forze primigenie della natura - aria, acqua, terra, fuoco - si manifestano con evidenza continua...".
Le bianche cave di pomice a Lipari |
Questa descrizione trova nelle fotografie di Giac Casale - scattate forse in una stagione autunnale - una puntuale corrispondenza di contrasti, di luci e di colori: in questi scatti, le Eolie restituiscono il loro volto reale, lontano da più facili ed oleografiche letture turistiche.
Suggestioni classicheggianti nell'architettura di una residenza eoliana |
Ancora dieci anni dopo quel reportage di "Epoca", la scrittrice milanese Gin Racheli - un'antesignana della difesa e della salvaguardia delle isole minori italiane - avrebbe così descritto l'arcipelago tirrenico:
"Le Eolie sorgono dal mare come visioni incantate: orizzonti infiniti, meravigliosi colori danno, soprattutto nelle giornate di brezza marina, un'intensa suggestione alle albe e ai tramonti.
Scogli vulcanici che emergono dalle acque e si innalzano al cielo, ricamati e traforati come antichi preziosi pizzi, castelli medievali, truci cavalieri che compaiono all'improvviso, sembianze di animali e di mostri: il tutto crea, particolarmente al calare della sera, un mondo magico.
La tormentata composizione vulcanica delle rocce delle isole |
Improvvise vedute di coste inaccessibili, grotte di un azzurro intenso, profondo, piccole pittoresche insenature formate da acque chiare e trasparenti come cristallo.
Due esempi di architettura delle Eolie fissati 50 anni fa dall'obiettivo di Giac Casale |
Le isole Eolie sono il regno incontrastato di Efesto.
Qui sorgono i vulcani, qui il fuoco sgorga dalla terra e dal mare; qui le forze primigenie della natura - aria, acqua, terra, fuoco - si manifestano con evidenza continua...".
Oggi le Eolie - malgrado la massiva diffusione del turismo - continuano ad offrire scenari che testimoniano la loro sconvolgente origine vulcanica.
Se si avrà la voglia di visitarle in pieno autunno o d'inverno, si avrà l'occasione di scoprirne quel volto autentico di isole dominate dalla forza della natura.
Faraglioni simili a montagne galleggianti: una similitudine favorita dalla prospettiva dello scatto sul blu intenso del mare |
Se si avrà la voglia di visitarle in pieno autunno o d'inverno, si avrà l'occasione di scoprirne quel volto autentico di isole dominate dalla forza della natura.
Isolani e turisti in attesa di imbarco sulla nera spiaggia di Stromboli |
Gli accesi colori di una barca eoliana. Sulla prua, spiccano le "cubie": gli occhi che vigilano sulla sicura navigazione dell'imbarcazione |
Lo scoglio di Strombolicchio nella composizione astratta di Giac Casale |
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