Fra Isnello e Castelbuono, l'intatta suggestione di un complesso rurale madonìta un tempo utilizzato per la lavorazione e la produzione di olio di oliva
La sua massiccia struttura si scopre a metà strada fra Isnello e Castelbuono, lungo la strada provinciale 9 delle Madonìe.
Fotografie ReportageSicilia |
La masseria Aquileia fa silenziosa e secolare mostra di sé su un pianoro collinare sul versante nord-orientale del pizzo Carbonara.
L'edificio - al pari della maggior parte delle altre masserie costruite nelle campagne siciliane - non ha una data certa di fondazione; è certo però che il suo abbandono risale ad almeno mezzo secolo fa, quando il complesso rurale cambiò proprietario.
Articolato in tre diversi corpi di fabbrica - tutti in discrete condizioni edilizie e per un totale di 526 mq coperti - la sua storia potrebbe avere avuto inizio nel secolo XVII.
Nei decenni che seguirono, l'attività della masseria Aquileia si incentrò principalmente sulle attività di raccolta e lavorazione delle olive; all'interno di uno dei caseggiati è infatti presente un frantoio, mentre nel terreno circostante si trovano una "gebbia" ed un pozzo.
I corpi di fabbrica comprendono gli ambienti di servizio necessari a portare avanti le attività olivicole: quelli residenziali destinati ai proprietari, gli alloggi dei "massari" e dei "campieri", il magazzino per il duro riposo sulla paglia dei braccianti: uomini e donne provenienti dai territori di Isnello e di altri borghi vicini del tempo.
In questa masseria madonìta non esiste alcuna traccia di una cappella o di una chiesetta: luoghi di culto invece spesso presenti in masserie con funzioni residenziali ed agricole più complesse.
Nel recente passato la costruzione è stata al centro di un progetto di recupero, destinato a trasformarla in un'azienda agricola: l'iter per la sua realizzazione è al momento fermo, in attesa anche di un nuovo cambio di proprietà dello storico edificio.
Protetta da una lunga recinzione di filo spinato, la masseria non è attualmente visitabile.
Le fotografie di ReportageSicilia - realizzate dalla strada provinciale - non sminuiscono tuttavia la suggestione di questo antico complesso rurale, inserito in uno scenario naturale fra i più integri delle intere Madonìe.
Nei decenni che seguirono, l'attività della masseria Aquileia si incentrò principalmente sulle attività di raccolta e lavorazione delle olive; all'interno di uno dei caseggiati è infatti presente un frantoio, mentre nel terreno circostante si trovano una "gebbia" ed un pozzo.
I corpi di fabbrica comprendono gli ambienti di servizio necessari a portare avanti le attività olivicole: quelli residenziali destinati ai proprietari, gli alloggi dei "massari" e dei "campieri", il magazzino per il duro riposo sulla paglia dei braccianti: uomini e donne provenienti dai territori di Isnello e di altri borghi vicini del tempo.
Nel recente passato la costruzione è stata al centro di un progetto di recupero, destinato a trasformarla in un'azienda agricola: l'iter per la sua realizzazione è al momento fermo, in attesa anche di un nuovo cambio di proprietà dello storico edificio.
Protetta da una lunga recinzione di filo spinato, la masseria non è attualmente visitabile.
Le fotografie di ReportageSicilia - realizzate dalla strada provinciale - non sminuiscono tuttavia la suggestione di questo antico complesso rurale, inserito in uno scenario naturale fra i più integri delle intere Madonìe.
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