La scritta "W IL PCI" tracciata sul muro di una delle torri angolari della Cattedrale di Palermo. Le fotografie sono di ReportageSicilia |
Salì la ripida scala elicoidale dell'insigne monumento, portando con sé un grosso pennello ed un secchio di vernice; arrivato al quarantaduesimo scalino, inzuppò le setole nel liquido rosso e tracciò sui conci di tufo la scritta "W IL PCI".
A distanza di decenni - almeno quattro o cinque, a giudicare dallo stato di conservazione della vernice - quello slogan rimane ancora lì, a provocare sorpresa ed un sorriso divertito nel visitatore dei tetti della Cattedrale.
La testimonianza dell'incursione anticlericale nel cuore della più importante chiesa di Palermo - altra singolare circostanza - ha resistito alla mano emendatrice dei restauratori e degli imbianchini della Curia.
La loro omissione censoria permette di ricordare un'epoca in cui la passione ideologica si esprimeva con azioni spesso clamorose e ricche di pura goliardìa: altra umanità - ed altra indelebile storia - rispetto all'odierna militanza di insulti e vuoti proclami dell'epoca "social".
A distanza di decenni - almeno quattro o cinque, a giudicare dallo stato di conservazione della vernice - quello slogan rimane ancora lì, a provocare sorpresa ed un sorriso divertito nel visitatore dei tetti della Cattedrale.
La testimonianza dell'incursione anticlericale nel cuore della più importante chiesa di Palermo - altra singolare circostanza - ha resistito alla mano emendatrice dei restauratori e degli imbianchini della Curia.
La loro omissione censoria permette di ricordare un'epoca in cui la passione ideologica si esprimeva con azioni spesso clamorose e ricche di pura goliardìa: altra umanità - ed altra indelebile storia - rispetto all'odierna militanza di insulti e vuoti proclami dell'epoca "social".
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