Il porto peschereccio di Sciacca. Fotografia di Gaetano Armao, tratta dalla rivista "Sicilia" edita a Palermo dall'assessorato regionale Turismo e Spettacolo nel giugno del 1962 |
Isola di navigatori e di pescatori, la Sicilia; e, di conseguenza, di tragedie del mare la cui memoria finisce con l'essere levigata dal passare dei decenni, facendo perdere il ricordo di nomi di barche affondate e dei loro equipaggi travolti dalle onde.
Una di queste tragedie toccò la mattina del 29 luglio del 1909 alla ciurma del peschereccio di Sciacca "Madonna del Soccorso".
In una giornata di forte vento e di mare mosso, l'imbarcazione colò a picco lungo la costa fra Ribera e Secca Grande. Dei nove pescatori a bordo, ne morirono sette: Ignazio Abruzzese, Giuseppe Sutera, Accursio Corino, Alfonso De Nino, Calogero Bono, Salvatore Curreri e Giuseppe Fiorentini, tutti di Sciacca.
I due superstiti - Marinello Amodio e Ignazio Catanzaro - furono salvati dall'equipaggio del "cutter" di Trapani "Lorenzo", comandato dai fratelli Giacomo ed Alberto Genovese.
Nel 2003, i subacquei del Club Seccagrande guidati da Mimmo Macaluso rinvennero al largo di Borgo Bonsignore i resti di un relitto che potrebbe essere identificato con quello del "Madonna del Soccorso".
L'esplorazione, resa allora difficile dalla torbidità dell'acqua, potrebbe essere ripetuta nei prossimi mesi, riportando così alla luce il ricordo di una dei più gravi lutti sofferti nel Novecento dalle flotte pescherecce della Sicilia.
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