Il tempio di Himera. Foto di Josip Ciganovic pubblicata dall'opera "Sicilia" del Touring Club Italiano, Milano, 1961 |
Nel luglio del 1965, Cesare Brandi visitò l'area archeologica della città di Himera, patria di Stesicoro e teatro di una famosa battaglia in cui, nel 480 avanti Cristo, Gelone di Siracusa e Gerone di Agrigento sconfissero i cartaginesi di Amilcare. Dinanzi ai pochi resti del tempio riscoperto a partire dal 1929 all'esterno dell'antica cinta urbana, Brandi ne ricavò impressioni affatto sminuite dalla pochezza materiale dell'edificio:
"Non è molto famoso, perché le sue colonne sono ridotte a spunzoni e in Sicilia ce ne sono ben altri, di templi, con le colonne intere. Tuttavia è una rovina di grande bellezza, così netta e linda: e i suoi spunzoni di colonne sembrano piuttosto dimoiati come fossero fatti di neve. Il sole l'invade quasi l'allagasse, e mai rovina è parsa più luminosa pur senza essere accecante..."
"... La bellezza del luogo... resterà bellezza che rivaleggia solo con quella di Solunto, da cui si apre un panorama folto di limoni e falcato dal mare. Qui c'è la costa quasi rettilinea fin a Cefalù, e, sotto, la fascia costiera coltivatissima, a piccole prese e braci sottili, dai mille verdi acidi o carnosi, che evoca contemporaneamente i fondi di Paolo Uccello e quella specie di squisite centuriazioni che sono i quadri di Vieira Da Silva"
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